Svizzera

795 franchi per un coniglietto di cioccolata, e non è (solo) colpa del rincaro del cacao

Andiamo alla scoperta delle creazioni pasquali più esclusive (e più costose)
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Red. Online
19.04.2025 19:24

795 franchi per un coniglietto di cioccolato. No, non avete letto male e non abbiamo sbagliato noi a scrivere. È tutto vero. Nella lussuosa Bahnhofstrasse di Zurigo, in effetti, cioccolatieri e pasticcieri si sbizzarriscono per dare forma alle creazioni più raffinate ed esclusive. Con buona pace per il portamonete dei consumatori. Facciamo allora un tour tra i coniglietti di Pasqua più cari. Ad aiutarci è il Blick, che ha dedicato un articolo al tema.

Come dicevamo in apertura di pezzo, a primeggiare è un coniglietto dal costo di 795 franchi. Alto 88 centimetri e prodotto a partire dal 7 chili di cioccolato, l'esemplare è realizzato da Vollenweider e può essere acquistato solo su ordinazione. Vollenweider produce poi coniglietti di 470 grammi che indossano vestiti disegnati a mano. Il prezzo? 152 franchi l'uno.

Il secondo posto nella classifica delle creazioni più care spetta a Honold. Qui viene realizzato un «coniglio antico» alto 66 centimetri, prodotto a partire da 1,8 chilogrammi di cioccolato. L'animale viene fuso in stampi storici ed è poi decorato interamente a mano. Chi volesse acquistarlo deve sborsare 363 franchi e deve sapere che è disponibile solo su ordinazione. La versione più piccola, il «coniglio antico» di 50 centimetri, può invece essere acquistata direttamente in negozio al prezzo di circa 275 franchi. Ogni negozio ne ha però un solo esemplare.

In terza piazza abbiamo il gigantesco coniglio pasquale di Teuscher che costa 290 franchi. Questa opera d'arte di cioccolato, del peso di oltre un chilo, continua a essere molto apprezzata, soprattutto dalle famiglie con bambini, spiega Adolf Teuscher Junior, figlio del fondatore dell'azienda.

Il coniglietto di cioccolato più costoso della gamma Sprüngli pesa invece 2 chili ed è venduto a 270 franchi. Il ridente coniglietto del Café & Conditorei 1842, dal peso di 2,4 chili, costa, dal canto suo, 250 franchi.

Sesto e ultimo posto infine per Läderach il cui coniglietto «Cleo», del peso di un chilo, costa 125 franchi.

Prezzi in aumento

A spiegare e giustificare questi prezzi esorbitanti non sono però solo la bravura dei mastri cioccolatai, le lavorazioni a mano e l'unicità dei pezzi. Ad incidere è anche il costo delle materie prime, del cacao in particolare il cui prezzo è quasi quadruplicato nell'ultimo anno. Alla fine del 2024 si attestava a 10.900 dollari per tonnellata, mentre in precedenza si era mantenuto a lungo tra i 2.000 e i 3.000 dollari.

Ma a che cosa è dovuta questa impennata? Le ragioni sono molteplici. Innanzitutto c'è il cambiamento climatico: siccità o forti piogge, negli ultimi due anni, hanno reso i raccolti decisamente più scarsi. Poi, c’è la questione "socio-economica", se così vogliamo definirla: il cacao, per molto, troppo tempo, era «troppo economico» e «non rifletteva il volume di lavoro dei produttori», per dirla con Migros. L'interesse per la coltivazione e la cura delle piante da parte dei produttori è quindi diminuito, portando di riflesso a rese inferiori.

A seguito del rincaro del cacao, dunque, anche i nostri coniglietti di cioccolato di alta gamma hanno visto il loro prezzo, già alto, crescere ulteriormente negli ultimi tempi. Se oggi, infatti, il coniglietto di cioccolato di Vollenweider costa 795 franchi, dieci anni fa ne costava "solamente" 740. Ugualmente Teuscher spiega che ha dovuto far fronte ad un ingente aumento dei costi. Stesso discorso per Sprüngli che ha perciò dovuto aumentare i prezzi di vendita del suo coniglio più caro di 20 franchi. Il rincaro sul coniglietto «Cleo» di Läderach è invece più marcato: si è passati da un prezzo di vendita di 99 franchi nel 2022 a un prezzo di vendita di 125 nel 2025.

Colpito pure il Ticino

Tra i produttori di coniglietti di cioccolato di alta gamma abbiamo anche la Chocolat Stella di Giubiasco che pure ha dovuto fare i conti con il rincaro del cacao. «Questo ha fatto sì che soprattutto nei mercati europei che rappresentano una fetta importante delle nostre vendite, una parte della clientela si è orientata sui prodotti più economici penalizzando la fascia alta» aveva spiegato settimana scorsa, da noi intervistata, la direttrice Alessandra Alberti.

Rincari anche nei supermercati

A risentire dell'aumento del costo del cacao non sono comunque solo i coniglietti di alta gamma, ma anche quelli più classici che troviamo comunemente nei nostri supermercati. Senza arrivare a sborsare 795 franchi, dunque, anche il normale consumatore dovrà spendere di più per portarsi a casa l'animaletto di cioccolato simbolo della Pasqua. Coop, Aldi, Lidl e Manor, contattati dal portale Watson, hanno infatti confermato l’aumento dei prezzi, senza tuttavia fornire cifre precise.

Insomma, quello che si staglia all'orizzonte sembra un avvenire amaro. «Possiamo solo sperare che i consumatori continuino ad apprezzare il valore del cioccolato svizzero di alta qualità e che rimangano fedeli ad esso anche in un contesto di mercato mutato» si augura a tal proposito il presidente della Federazione dei fabbricanti svizzeri di cioccolato Chocosuisse, Beat Vonlanthen.

Posizione diversa quella di Migros che sottolinea come i prezzi sugli scaffali non cambino, necessariamente, in contemporanea alle oscillazioni del cacao sul mercato. E per una buona ragione: «Acquistiamo le nostre scorte in anticipo, tant’è che i cioccolatini pasquali attualmente sugli scaffali sono stati prodotti lo scorso autunno con cacao acquistato in precedenza. È quindi il prezzo delle materie prime in vigore in quel momento a definire il prezzo attuale».

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