Il documento

Accordo minerario USA-Ucraina, il memorandum non risolve i dubbi

Nel testo firmato da Washington e Kiev soltanto affermazioni generiche e di principio - La settimana prossima nuovo incontro nella capitale americana
il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. ©STRINGER
Dario Campione
18.04.2025 20:00

Un reale passo avanti verso l’intesa o un testo interlocutorio, che evita la rottura e permette di andare avanti nella ricerca di un accordo?

Che cosa contiene, davvero, il memorandum d’intenti firmato giovedì sera dalla ministra ucraina dell’Economia Yulia Svyrydenko e dal segretario di Stato alle Finanze USA Scott Bessent e relativo allo sfruttamento delle risorse minerarie di Kiev?

Scritto nel linguaggio della diplomazia, e del tutto privo di decisioni concrete, il «protocollo d’intesa» - così è definito - conferma unicamente che «il Governo dell’Ucraina e il Governo degli Stati Uniti d’America» stanno, insieme, lavorando «rapidamente a finalizzare i documenti necessari per la conclusione finale dell’accordo di partenariato economico tra i popoli americano e ucraino e per l’istituzione di un fondo di investimento per la ricostruzione».

Senza scomodare la classica interpretazione affidata alla caustica ironia del conte Mascetti, si può affermare che una trattativa è tuttora in corso. E che tempi e modalità d’attuazione dell’intesa restano ignoti. Sebbene appaia chiaro come l’idea fissa del presidente americano Donald Trump di far «ripagare» all’Ucraina il debito contratto per gli aiuti militari non sia più all’ordine del giorno. Nel documento, infatti, non se ne fa alcun accenno. Anzi: le stesse premesse contenute nel testo indicano la volontà di affermare un’argomentazione opposta.

«Gli Stati Uniti d’America hanno fornito un notevole sostegno finanziario e materiale all’Ucraina dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 - si legge difatti nelle prime righe del memorandum - il popolo americano desidera investire con il popolo ucraino in un’Ucraina libera, sovrana e sicura» ed entrambi i Paesi, USA e Ucraina, «desiderano una pace duratura e un forte partenariato tra i loro popoli e governi», volendo per questo «istituire un fondo di investimento per la ricostruzione».

Poche indicazioni concrete

Nessuna specificazione, quindi, sulla destinazione degli eventuali profitti derivanti dagli scavi minerari; nessuna indicazione sulla durata dell’intesa. Piuttosto, cosa non scontata e forse inattesa, qualche considerazione politica in apparente contrasto con le parole pronunciate da Trump a proposito della guerra.

«Gli Stati Uniti e l’Ucraina riconoscono il contributo che l’Ucraina ha dato al rafforzamento della pace e della sicurezza internazionali rinunciando volontariamente al terzo più grande arsenale di armi nucleari del mondo», è scritto nel testo. Un messaggio chiaro alla Russia: quanto dovevate prendere, è già nelle vostre mani. E ancora: «Gli Stati Uniti d’America rispettano l’intenzione dell’Ucraina di evitare conflitti nello sviluppo di un accordo con gli obblighi dell’Ucraina di aderire alla Unione europea o di accordi con istituzioni finanziarie internazionali e altri creditori ufficiali». Come dire: lo sfruttamento delle miniere va bene, ma non dev’essere una spoliazione. Né precludere o impedire in futuro scelte politiche giudicate definitive, come ad esempio il rapido ingresso di Kiev nell’Unione europea, e il conseguente rapporto privilegiato, anche sul piano economico, con i Paesi del Vecchio continente.

La settimana prossima, il primo ministro ucraino Denys Shmyhal sarà a Washington per incontrare Bessent e definire l’intesa. L’obiettivo, messo nero su bianco, è concludere le discussioni e sottoscrivere l’accordo entro il 26 aprile.