Addetti del Cantone al lavoro sul ponte
Gli addetti del Cantone sono all'opera sul ponte provvisorio a Visletto. Ieri l'esercito ha ultimato i lavori, con due giorni di anticipo. La palla è quindi tornata nel campo delle autorità cantonali per gli ultimi lavori di rifinitura e di messa in sicurezza, ma anche per la posa della segnaletica necessaria, come pure delle vie d’accesso alla struttura.
«Di principio, prevediamo un’apertura totale, senza quindi alcuna limitazione al passaggio, da venerdì», ci ha spiegato ieri Diego Rodoni, direttore della Divisione delle costruzioni. Se tutto va bene, quindi, la valle tornerà a essere pienamente collegata al resto del mondo tra due giorni. «Dobbiamo terminare i raccordi, pavimentare le nuove strade d’accesso e predisporre i semafori».
Il ponte di supporto – il modello «Mabey-Johnson» – ha una lunghezza di 61 metri e una larghezza di carreggiata di 4,2 metri. Il suo peso è di 130 tonnellate e il traffico viene fatto circolare in senso unidirezionale, con l’ausilio appunto di un sistema di semafori. Per il transito, ricordiamo, sono ammessi i veicoli con un peso massimo di 32 tonnellate. «La struttura dovrebbe durare almeno un paio di anni», ha aggiunto il direttore della Divisione delle costruzioni. «Nel frattempo, ci occuperemo di progettare il ponte definitivo, che andrà poi a sostituire l’opera dell’esercito». Difficilmente, ha spiegato Rodoni, il nuovo ponte sorgerà in quella stessa zona. «Probabilmente seguiremo il corridoio naturale, quindi poco più a nord della passerella ciclo-pedonale o leggermente a sud, purché non vada in conflitto con la foce del fiume Rovana. Dobbiamo ancora fare tutti gli approfondimenti necessari».
Per quanto riguarda invece il ponte di Visletto parzialmente crollato durante il maltempo, con tutta probabilità verrà demolito. «Due arcate su tre sono totalmente compromesse. Ora stiamo ultimando le verifiche sulla terza, ma parrebbe anch’essa compromessa. Quindi tra qualche settimana, verosimilmente, procederemo con la demolizione controllata del manufatto».