Le reazioni

Aeroporto: «Decisione responsabile», «Tempistica che preoccupa»

La politica si è sostanzialmente allineata con la decisione di Palazzo Civico – L’UDC attacca: «Esprimiamo dissenso e disappunto»
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
29.08.2023 20:15

L’aeroporto, per ora, resta in mani pubbliche. In giornata abbiamo provato a raggiungere qualche investitore per tastare il polso, ma senza successo. Non sono invece mancate le reazioni politiche. Il PLR deve ancora discutere la questione in gruppo, ma alcune perplessità emergono: «Da un lato, non si può negare che le condizioni che costituivano la base della call siano profondamente mutate; dall’altro, la prospettiva di un lungo periodo di tempo prima di arrivare a una soluzione definitiva per la gestione dell’aeroporto suscita preoccupazione»,  osserva il capogruppo Rupen Nacaroglu. «Lugano Airport è molto importante per la città e per il suo tessuto economico. Come gruppo PLR lo avevamo sottolineato con un’interrogazione a novembre 2022 che si chinava sul destino del concorso e di conseguenza dell’aeroporto. Trovarsi, oggi, di fronte alla certezza che lo scalo non avrà un assetto chiaro e definito fino alla fine del 2026 è frustrante. Inoltre, una questione che discuteremo sicuramente in gruppo è la sensazione che il Municipio voglia essenzialmente fare marcia indietro e che la cessione ai privati, decisa in precedenza dal Consiglio comunale, non sia più una priorità».

«Tendenzialmente vediamo di buon occhio questo passo», commenta il vicecapogruppo del Centro, Michele Malfanti. «Siamo usciti da un vicolo cieco e questo è positivo, ma il tema delle tempistiche s’impone. Ora bisogna discutere sulla scheda PSIA e sulla futura collaborazione pubblico-privati e ci vorrà altro tempo. In ogni caso, accogliamo favorevolmente dei paletti che indirizzino i privati ad essere più aderenti alla visione della Città sullo scalo, che è un bene strategico per l‘economia».

La Lega, ribadisce il capogruppo Lukas Bernasconi, «ha sempre detto che lo scalo è un asset importante e strategico. Visto che le condizioni  sono cambiate e la call è annullata si può procedere con una nuova collaborazione pubblico-privata che deve essere funzionale alle necessità della Città e non con una semplice cessione poco vantaggiosa».

Di «decisione responsabile» parla il capogruppo socialista Carlo Zoppi. «Le condizioni disperate che avevano costretto alla prima ricerca sono per fortuna cambiate e il Municipio non è più pressato dall’urgenza di trovare in fretta e furia un partner, con il rischio di dover accettare condizioni sfavorevoli. Il nuovo percorso vedrà il Comune impegnato almeno per i prossimi tre anni con tappe chiare e almeno due Messaggi municipali che permetteranno al Consiglio comunale di esprimersi. Non mancheremo di dire la nostra con l’obiettivo di avere uno scalo autosufficiente dai finanziamenti comunali e sostenibile nel tempo».

Il gruppo UDC, ci dice la capogrupopo Raide Bassi, «esprime dissenso e disappunto nei confronti dell’intenzione del Municipio di proporre una gestione dello scalo aeroportuale attraverso un partenariato pubblico-privato, quando il Consiglio comunale ha già espresso il proprio voto in favore di una privatizzazione, che risulterebbe più efficiente».

In questo articolo:
Correlati