Al Palasio si torna in classe: «Tantissime le dimostrazioni di vicinanza»

Alle scuole elementari al Palasio di Giubiasco questa mattina si respira un’aria serena. La grande paura vissuta ieri pomeriggio, dopo che un bimbo di sei anni si era allontanato dall’edificio durante la ricreazione, ha lasciato posto al sollievo: il piccolo è infatti stato ritrovato sano e salvo ieri sera. Oggi è stato il giorno del ritorno alla normalità tra i banchi di scuola. «La mattinata è andata molto bene», ci racconta Marika Imberti, direttrice della sezione che frequenta il piccolo.
Questa mattina l’istituto ha predisposto infatti un’accoglienza speciale per i bambini con dei momenti di accompagnamento e tematizzazione su quanto successo ieri, gestiti dai docenti nelle singole classi. «Abbiamo lavorato attivamente e con sinergia per garantire una coordinazione tra le sezioni e anche una trasmissione uniforme delle informazioni». Gli allievi hanno potuto così esprimersi del tutto liberamente, spiega la direttrice, e i docenti sono stati a loro disposizione per rispondere alle domande che venivano poste. «I bambini erano tranquilli e il clima sereno», aggiunge Imberti, «possiamo davvero dire che è finito tutto bene».
A colpire molto positivamente la direttrice sono state anche le grandissime attestazioni di solidarietà e vicinanza vissute ieri, in quei momenti così concitati: «Tantissime persone ci sono state accanto e ci hanno aiutato nelle ricerche. È stato molto bello vedere questa ricchezza di valori e questo altruismo, in sintonia anche con il periodo natalizio che stiamo vivendo». Ottimo anche il lavoro svolto dalla Polizia, sottolinea Imberti, che ha avuto un ruolo fondamentale nelle operazioni.
Un importante dispositivo di ricerca
Dal punto di vista dell’inchiesta, se così vogliamo chiamarla, trapela poco o nulla. Le autorità hanno lodato l’intervento celere della Polizia cantonale, che ha messo in campo un dispositivo importante per un intervento che per fortuna, alle nostre latitudini, è rarissimo. L’obiettivo era appunto quello di ritrovare il piccolo prima che calasse la notte, viste le basse temperature.
Obiettivo che è stato raggiunto, dato che il bambino è stato individuato poco prima delle 19 nei pressi di un riale. Per fortuna era imbacuccato nel suo piumino color blu con il cappuccio. Era al riparo dal freddo, insomma. Non sembrava particolarmente provato, ci è stato raccontato da chi lo ha visto. Forse per lui è stato solo un gioco, da quando cioè a ricreazione nel primo pomeriggio aveva lasciato l’altalena e aveva fatto perdere le proprie tracce. Facendo temere il peggio ai genitori, ai familiari, ai docenti e a tutti coloro che si sono prodigati nella sua ricerca. Moltissimi cittadini comuni. E chi non ha potuto scendere in strada si è mobilitato sui social media, condividendo l’annuncio di scomparsa.
Ovviamente il bimbo non potrà essere sentito dagli inquirenti. Ci mancherebbe. Mamma e papà già ieri sera hanno provato a farsi raccontare cosa era successo. Ci proveranno anche nei prossimi giorni; con il supporto, se lo riterranno opportuno, di specialisti. Perché, improvvisamente, uno scricciolo di 6 anni decide di lasciare la scuola per indirizzarsi chissà dove? I bimbi con disturbo dello spettro autistico sono iper-sensoriali e spesso anche un input di lieve entità può fare la differenza. L’importante, in ogni modo, è che il piccolo stia bene. È quello che il Ticino intero desiderava.