Guerra in Ucraina

Anche componenti svizzere nel missile che ha colpito l'ospedale pediatrico di Kiev?

Secondo un'indagine realizzata dal «Financial Times», nell'arma russa sarebbero stati rinvenuti due elementi dell'azienda ginevrina STMicroelectronics
© EPA/MAXYM MARUSENKO
Red. Online
11.07.2024 14:15

Ci sono anche componenti svizzere nel missile che lunedì scorso ha fatto oltre quaranta vittime colpendo l’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev, uno dei più importanti del Paese? Sembrerebbe di sì, almeno secondo un'indagine condotta dal Financial Times.

Il missile in questione è un Kh-101. Per la sua realizzazione sarebbero state utilizzate diverse componenti occidentali, molte delle quali provenienti dagli Stati Uniti. Così, almeno, sostengono alcuni esperti e funzionari ucraini. Per giungere a queste conclusioni, essi hanno analizzato un altro Kh-101 lanciato in gennaio e analogo a quello che ha colpito l'ospedale pediatrico. In base alle prime analisi, risulterebbe che l'arma contiene sedici componenti fabbricate in Cina, Malaysia, Filippine, Taiwan e Thailandia da aziende occidentali, una delle quali svizzera. Quest'ultima è la STMicroelectronics, un'azienda italo-francese con sede nella zona industriale di Plan-les-Ouates, a Ginevra, che progetta e realizza semiconduttori. Tra i produttori delle altre componenti occidentali ci sarebbero poi le statunitensi Texas Instruments, Analog Devices e Intel.

Gli elementi occidentali impiegati nel missile analizzato sarebbero principalmente destinati all'utilizzo civile e molti di essi sarebbero anche già piuttosto vecchi. Secondo documenti russi visionati dal Financial Times, Mosca avrebbe acquistato tali componenti sul libero mercato nel 2023 importandoli dalla Cina ed eludendo così le sanzioni occidentali.

Contattata dal Tages-Anzeiger, STMicroelectronics ha detto: «Non approviamo né tolleriamo l'utilizzo dei nostri prodotti al di fuori dell'impiego per il quale sono stati progettati e realizzati». L'azienda sottolinea poi come, a partire dalla fine del mese di febbraio 2022, si adoperi per conformarsi alle sanzioni occidentali emanate nei confronti della Russia e abbia in particolare rafforzato le esigenze di conformità per tutti i suoi canali di vendita.

Ma allora, come è possibile che prodotti realizzati da STMicroelectronics siano finiti all'interno di un missile russo? La Segreteria di Stato dell'economia (SECO), che si occupa anche di analizzare la tecnologia svizzera rinvenuta nei detriti delle armi impiegate dalla Russia in Ucraina, risponde che le due componenti dell'azienda ginevrina ritrovate nel Kh-101 «sono prodotti industriali venduti all'ingrosso che vantano applicazioni civili molto ampie [...] e che generalmente non sono fabbricati in Svizzera o negli Stati Uniti» bensì in Cina nell'ordine di milioni di esemplari.

A rendere complicata l'applicazione delle sanzioni, sottolinea Le Temps, c'è anche il fatto che tali componenti vengono vendute tramite società terze sparse in tutto il mondo. Diventa pertanto difficile riuscire a risalire preventivamente al destinatario finale di questi prodotti. Ad affrontare queste difficoltà non è poi solo STMicroelectronics, ma anche molte altre società analoghe.

Finora, ad ogni modo, solo una parte del Kh-101 ha potuto essere esaminata: il numero degli elementi di fabbricazione occidentale potrebbe dunque essere più grande. Secondo un'analisi condotta dall'ufficio presidenziale ucraino di cui il Financial Times è entrato in possesso, un Kh-101 potrebbe contenere oltre 50 elementi differenti realizzati all'estero.

In base a quanto riporta Le Temps, Mosca ha aumentato in maniera considerevole la produzione di Kh-101, cresciuta di circa otto volte a partire dal 24 febbraio 2022 passando dalle 56 unità del 2021 alle 420 del 2023.

Ricordiamo infine che la Russia continua comunque a negare di aver attaccato l’ospedale pediatrico Okhmatdyt e sostiene che la struttura sia stata colpita da un missile di difesa anti-aereo ucraino di fabbricazione occidentale.

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