Aurigeno, ecco chi c'è a fornire sostegno alla comunità scolastica

Un'auto si avvicina alla scuola, in quel momento il custode è sulla rampa di scale all'esterno degli spogliatoi della palestra. Un uomo scende dal veicolo, lo raggiunge e gli spara almeno tre colpi di pistola a distanza ravvicinata. La vittima cade a terra, sotto gli occhi – stando alle prime informazioni – di alcuni alunni e di un paio di docenti, che danno l'allarme e cercano di soccorrerlo. Un fatto privato che non ha causato pericoli all'interno dell'istituto, coinvolgendolo «marginalmente» come hanno voluto sottolineare le autorità. Ma che ha portato tensione e paura, in quei tragici momenti, con insegnanti e docenti sbarrati insieme agli allievi nelle rispettive aule, con le tapparelle abbassate. «Subito dopo la constatazione dei tragici fatti, nell’istituto coinvolto è stata attivata l’Antenna per gli eventi traumatogeni della Sezione delle scuole comunali che accompagnerà anche nei prossimi giorni, e fino a quando necessario, l’istituto scolastico, le sue collaboratrici e i suoi collaboratori», si legge nella nota diffusa dal Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport nella serata di giovedì 11 maggio, a seguito dell'omicidio del custode del Centro scolastico dei Ronchini di Aurigeno.
Un evento tragico, che ha sconvolto l'intera regione e tutto il Ticino. E che si è consumato nelle vicinanze di bambini e ragazzini. Ecco perché l’Antenna per gli eventi traumatogeni, pensata proprio per «favorire un sano processo di elaborazione di quanto accaduto e in ripristino della normalità». Si tratta di un dispositivo della Sezione delle Scuole comunali per la gestione di eventi critici che creano sconvolgimento e pesante preoccupazione nella comunità scolastica, nato a seguito di un grave fatto avvenuto nel 2008 (la morte improvvisa di un allievo). «Grazie alla lungimiranza dell’allora capoufficio delle scuole comunali Mirko Guzzi e della sua aggiunta Leonia Menegalli, si avviò un percorso formativo per migliorare l'efficacia degli interventi in situazioni critiche», spiega Omar Balmelli, capo della Sezione delle scuole comunali (SeSCo).
Supporto specifico e competente
All’interno dell'Antenna – una per ognuno dei quattro circondari – troviamo ispettori, ispettori aggiunti, direttori degli istituti scolastici comunali, capigruppo e docenti del Servizio di Sostegno pedagogico. A seconda della portata dell’evento, si attivano anche l’aggiunta e il capo della Sezione delle Scuole Comunali, per un totale di circa 70 operatori. «Di fronte alla segnalazione di un evento critico, la Sezione delle Scuole comunali viene informata, di riflesso si attiva l’Antenna del circondario – prosegue Balmelli –. Le persone si recano sul posto e collaborano con altri partner, come il Care Team Ticino, la Polizia cantonale e le autorità locali, per fornire supporto specifico e competente». L'obiettivo rimane «rispondere ai bisogni di allieve e allievi, docenti, famiglie, autorità locali e di tutta la comunità scolastica».
La fase di pronta emergenza
Cosa è successo, concretamente, ieri? Si sono attivati gli opportuni protocolli con un’immediata entrata in funzione, lo spostamento in sede, la messa in sicurezza delle persone, la trasmissione e la spiegazione della situazione ai professionisti, l’organizzazione del lavoro di supporto psicologico per allievi, insegnanti e direzione. Oltre a ciò, è previsto il coinvolgimento dei genitori attraverso comunicazioni elaborate con le informazioni disponibili al momento e l’organizzazione di spazi di ascolto e supporto. «Da ieri pomeriggio ci troviamo in una fase di pronta emergenza dove i membri dell’Antenna sono presenti in sede per monitorare e accogliere eventuali bisogni di allievi e personale scolastico. Dopo questa fase, nelle prossime settimane le attività proseguiranno con un accompagnamento all'Istituto, finché ce ne sarà bisogno».
Non solo eventi violenti, anche incidenti e malattie
Insomma, in caso di traumi all'interno della comunità scolastica, la scuola c'è. E non si parla solo di situazioni violente. L'Antenna può essere attivata in caso di lutto: di un genitore, un parente stretto, un insegnante, personale non docente oppure persone note alla comunità scolastica. Ma anche di fronte a situazioni di grave malattia con un decorso che porta a uno stato terminale (con il supporto, in alcuni casi, degli operatori della Lega contro il cancro). «Tra gli eventi che hanno attirato l’attenzione della cronaca per il settore delle Scuole comunali – conclude il capo della Sezione delle scuole comunali – cito il delitto di Stabio che vide come vittima un’insegnante della sede, le frane di Davesco e Bombinasco, un grave incidente durante una gara di rally, alcuni incidenti stradali e annegamenti che hanno portato alla morte di allievi».