Lugano

Che cosa succede in ospedale quando c'è un blackout?

La struttura luganese ci spiega il funzionamento del nosocomio in caso di mancata erogazione di corrente elettrica, come avvenuto questa mattina – «Nessun panico, il sistema si attiva in autonomia»
© CdT/Chiara Zocchetti
Jenny Covelli
08.02.2023 15:30

L’ipotesi più plausibile è che dalla sottostazione di Manno sia partito per errore un ordine a quella del pian Scairolo di sganciare la linea, così è mancata l’alimentazione. È questa, brevemente, la prima spiegazione che il direttore delle Aziende Industriali di Lugano (AIL) Marco Bigatto ha dato al blackout che questa mattina ha interessato il Sottoceneri dalle 9.15 alle 10.00 circa. Città e paesi si sono letteralmente spenti, dalle abitazioni alle aziende fino ai semafori. Quarantacinque minuti di buio. Ma com'è stata vissuta la situazione in ospedale, dove molte utenze interne (macchinari per il mantenimento delle funzioni vitali dei pazienti, sale operatorie, eccetera) sono alimentate dall'elettricità?

Niente panico. Perché tali strutture sono provviste di generatori elettrici di emergenza, tipicamente alimentati da motori a gasolio e configurati per avviarsi automaticamente non appena avviene la mancanza di energia elettrica. E per evitare che la corrente non venga assolutamente mai a mancare, nemmeno negli istanti necessari per l'avviamento dei motori a gasolio, le componenti critiche sono dotate anche di gruppi di continuità.

Abbiamo chiesto all'Ospedale regionale di Lugano il funzionamento di questo sistema che bypassa l'interruzione di energia elettrica. Ci ha risposto l'ingegnere Marco Puffi, responsabile del servizio tecnico, sicurezza e progetti. «L’Ospedale Civico è dotato di tutte le componenti necessarie: disponiamo di un comparto elettrico, di 2 generatori a gasolio, e di diversi gruppi di continuità statici (Uninterruptible Power Supply, UPS) che subentrano in caso di mancata erogazione di corrente elettrica da parte del gestore della rete AIL».

Le utenze critiche (blocco operatorio, medicina intensiva, dialisi, gastro, eccetera) sono sempre alimentate da UPS e quindi «non si accorgono» dell'interruzione di corrente dovuta al blackout. Le altre utenze non alimentate da UPS hanno una piccolissima interruzione, il tempo necessario ai generatori per subentrare a pieno regime. Stiamo parlando di 5-10 secondi. «Per passare da 0 a 100 impiegano, appunto, qualche secondo». 

L'Ospedale regionale di Lugano dispone di 2 generatori da 2.250 KVA (circa 2.500 KW) ognuno, che alimentano il comparto elettrico e di conseguenza tutto l'ospedale, l'autosilo e l'Istituto cardiocentro Ticino (almeno parzialmente). Il serbatoio ha una capienza di 28.000 litri di gasolio, che corrispondono a un'autonomia di ben 3 giorni (circa) a pieno carico. E le prove di funzionamento sono regolari: una volta al mese. I generatori vengono sempre mantenuti caldi, in modo da accorciare i tempi di inserimento.

«Quando manca la corrente da parte delle AIL, l'analizzatore di rete "se ne accorge" e fa partire i generatori». Nel momento in cui la situazione viene ripristinata e l'erogazione di energia elettrica riprende, è sempre l'analizzatore di rete ad «accorgersene» e a disinserire i generatori senza provocare, contrariamente a quando salta la rete, una mancanza di elettricità alle utenze.

Nessun panico, come detto. La situazione è decisamente sotto controllo.

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