«Ci impegniamo per far vivere la Verzasca tutte le stagioni»
La Valle Verzasca, con le sue rocce chiare levigate e le acque turchesi, attira immancabilmente ogni anno turisti e visitatori da ogni dove. Arrivati ormai alla conclusione della bella stagione è tempo di cominciare a stilare i primi bilanci. Come è andato quest’anno il turismo in Verzasca? E quale il riscontro per le misure volte a gestire meglio il traffico su strada? Ne abbiamo parlato con Alessandro Speziali, presidente della Fondazione Verzasca, e Ivo Bordoli, sindaco di Verzasca.
Riscontri positivi
La stagione 2023 ha riscosso, come le precedenti, un buon successo. «Certo, non sono più i numeri esorbitanti che avevamo fatto durante il lockdown e nel periodo immediatamente successivo», risponde Alessandro Speziali. «Ora stiamo vivendo una fase di assestamento, ritornando alla situazione che c’era prima della pandemia». Un periodo felice dal punto di vista del turismo in Verzasca, che è stato replicato anche quest’anno, come sottolinea Ivo Bordoli: «La stagione è partita un po’ in sordina all’inizio, a causa anche del tempo, ma da giugno il turismo si è ripreso. Siamo tornati alla normalità dei livelli pre-pandemia e, anzi, quest’anno abbiamo anche fatto un pochettino di più».
Fermarsi in valle
«Forse - continua Speziali - si sente, come penso un po’ dappertutto, che il potere d’acquisto del turista non è più così spensierato. Si nota, ad esempio, che i ristoranti non fanno più il pienone come in passato ma i pernottamenti nella regione non mancano. La gente si ferma nei bed&breakfast o negli appartamenti rustici in affitto». Permanenza sul posto, quindi. Che è anche quello che la Fondazione Verzasca vuole promuovere: «Abbiamo dei progetti turistici per fare restare le persone in valle almeno qualche giorno». Insomma, non un turismo “mordi e fuggi”, ma più sostenibile, «che porti anche un indotto per la valle stessa e per chi ci vive», spiega Speziali.
Il nodo del traffico
Un buon risultato quest’anno c’è stato anche per quel che riguarda la gestione del traffico in valle, spiega Bordoli: «Soltanto un paio di fine settimana abbiamo dovuto mettere qualche agente di sicurezza alla strettoia di Lavertezzo per disciplinare l’andirivieni». Merito delle misure disposte proprio in tal senso per regolare il grande flusso dei turisti, come conferma il sindaco: «Possiamo dire che hanno funzionato bene». Le misure prevedono da un lato l’installazione di un semaforo, posizionato alla strettoia di Brione Verzasca, per regolare il transito dei mezzi pesanti come gli autopostali e, dall’altro, due pannelli che segnalano in tempo reale la disponibilità dei posteggi in valle. «Uno è stato piazzato all’entrata di Gordola venendo da Riazzino, mentre l’altro lo si incontra già quando si sale dalla Coop di Tenero, prima del sottopassaggio».
Si continua a lavorare
Sulla questione del traffico Speziali è concorde: «Ovviamente nei periodi di grande affluenza turistica, il traffico c’è stato anche quest’anno». Pensando anche agli spazi limitati che caratterizzano una valle. «Ma le misure messe in atto e pensate proprio per dare una mano in queste situazioni hanno aiutato a fluidificare e a gestire meglio la situazione. Un ruolo, ad esempio, l’ha giocato anche l’area camper che ha permesso di convogliare in una zona apposita i turisti e ha ridotto i pernottamenti selvaggi. La mobilità rimane comunque sotto pressione in valle, ma le varie misure introdotte aiutano a gestire meglio il flusso». E, infatti, il lavoro continua e si muove su più fronti. Soprattutto per migliorare la situazione nei punti caldi, come spiegano Bordoli e Speziali: «Stiamo collaborando con il Dipartimento del territorio per risolvere la questione della strettoia di Lavertezzo e sono previsti incontri con il Comune e il Cantone per vedere che cosa si può migliorare e avere una sempre maggiore fluidità del traffico».
Tra social e destagionalizzazione
Vista la fama della Verzasca, risuonata anche nel mondo degli influencer (come dimenticare le «Maldive»?), viene da chiederci se esiste ancora quel traino dettato dai social. «Il fenomeno è scoppiato nell’estate 2017 con un vero e proprio boom di turismo di massa in Verzasca», spiega Speziali. «Quell’effetto è in fase di arretramento. Tuttavia, anche a seguito del Covid, stiamo assistendo invece a un altro fenomeno: il progressivo allungamento della stagione turistica», che ormai non combacia più solo ed esclusivamente con l’estate. «Vediamo arrivare dei visitatori in valle non solo in maggio e giugno, ma anche già a marzo. E pure in ottobre e novembre». Un voler vivere la Verzasca a 360 gradi: «Lavoriamo a una destagionalizzazione del territorio, anche grazie agli eventi, come il “Natal in Val”. Ciò consente di consolidare l’indotto della valle e investire nella sua promozione e salvaguardia. Il nostro scopo, infatti, è avere una Verzasca viva e autentica in tutte le quattro stagioni».