Donald Trump: «I dazi reciproci inizieranno per tutti i Paesi»

I dazi reciproci che il presidente degli USA Donald Trump annuncerà in settimana, apparentemente dopodomani, riguarderanno praticamente tutti i Paesi, ha detto l'inquilino della Casa Bianca stesso smorzando le indiscrezioni sulla possibilità che solo un ristretto numero di Stati sarebbe stato colpito.
«Si partirà con tutti i Paesi e vediamo cosa succede. Non ho sentito voci riguardo a 15 Paesi», ha messo in evidenza Trump, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa economico finanziaria di New York Bloomberg.
Nei giorni scorsi il segretario al Tesoro Scott Bessent aveva paventato l'ipotesi che le tariffe avrebbero colpito solo i cosiddetti dirty 15 (sporchi 15), ossia le 15 nazioni con i maggiori squilibri commerciali con gli Stati Uniti.
I nuovi dazi statunitensi faranno aumentare le entrate federali di 600 miliardi di dollari (529 miliardi di franchi al cambio attuale) l'anno, per un ammontare di 6000 miliardi nei prossimi dieci anni, ha detto dal canto suo il consigliere della Casa Bianca Peter Navarro, sottolineando che i dazi sulle auto porteranno nelle casse pubbliche 100 miliardi di dollari l'anno. La cifra restante dovrebbe quindi arrivare dalle tariffe che saranno annunciate dopodomani, alle quali la Casa Bianca sta lavorano.
Secondo quanto riportato dal quotidiano pubblicato a New York The Wall Street Journal, il dibattito alla Casa Bianca è se imporre tariffe personalizzate per i partner commerciali degli Stati Uniti o optare per dazi universali del 20% che colpirebbero tutti i paesi che hanno scambi commerciali con gli USA. Il presidente sarebbe propenso per le tariffe reciproche e avrebbe chiesto ai suoi collaboratori un «numero chiaro» per ogni paese ma finora nulla è stato deciso. Trump ha indicato di volere una politica commerciale «semplice».