Stati Uniti

Donald Trump: «Sopravvissuto per la grazia di Dio, corro per diventare presidente di tutta l'America»

Accettata ufficialmente la nomination repubblicana per correre alla Casa Bianca: «O risorgiamo insieme o crolliamo tutti» – C'è posto anche per un attacco a Biden: «Dobbiamo salvare il Paese da una leadership totalmente fallimentare e incompetente»
© KEYSTONE (EPA/JUSTIN LANE)
Red. Online
19.07.2024 06:38

«Non sarei dovuto essere qui». Lo ha detto Donald Trump, ricordando di essere vivo per un pelo dopo l'attentato in Pennsylvania. «Ma non è così – ha aggiunto –, io sono qui davanti a voi per grazia del Dio onnipotente». Accolto dall'ovazione dei presenti, l'ex presidente ha fatto ingresso nell'arena della convention repubblicana di Milwaukee con la benda all'orecchio ferito ben visibile, in completo blu scuro con cravatta rossa. Con lui tutti i familiari, Melania compresa in tailleur rosso. Al Fiserv Forum ha tenuto il discorso di accettazione della nomination, poco dopo avere firmato i documenti ufficiali per la sua candidatura alle presidenziali 2024.

L'ex presidente è salito sul palco sulle note di God bless the USA. Le sue prime parole hanno esaltato la folla: «Tra qualche mese una incredibile vittoria, sarò presidente di tutti, non di metà America». Quella di novembre sarà «l'elezione più importante della nostra Storia», ha detto parlando dal palco nel discorso di investitura ufficiale.

L'attentato di sabato

Donald Trump, sul palco, ha raccontato le sue sensazioni durante l'attentato: «Come sapete la pallottola dell'assassino è arrivata a un centimetro dal togliermi la vita. C'era la musica, la campagna stava andando bene, ero sul palco e la gente mi stava sostenendo in modo pazzesco. Erano tutti felici, ho cominciato a parlare in modo potente. A un certo punto ho sentito un suono vicino e ho sentito davvero male al mio orecchio, mi sono detto «wow, che cosa è?». Ho abbassato la mano ed era piena di sangue. Ma avevo dio dalla mia parte. Non sarei dovuto essere qui. Ma sono qui davanti a voi per grazia del Dio onnipotente». Il tycoon ha quindi reso omaggio a Corey Comperatore, il vigile del fuoco rimasto ucciso durante il comizio, ha chiesto un momento di silenzio e ha mostrato un casco e una giacca da pompiere appartenuti alla vittima. «Fight, fight, fight», urlavano i presenti.

Il suo programma

Trump ha quindi chiesto di «non demonizzare il disaccordo politico» e ha domandato al Partito democratico di «mettere immediatamente fine alla strumentalizzazione del sistema giudiziario, etichettando l'avversario politico come nemico della democrazia» dicendo inoltre che «divisioni e discordia devono essere curate». Si è quindi rivolto JD Vance lodandolo: «Sarai un grande vicepresidente». E a sua moglie Melania – che questa volta, a differenza del 2016, non ha voluto parlare alla convention – ha rivolto un ringraziamento «per il suo messaggio per l'unità del Paese dopo l'attentato».

Biden

Nelle anticipazioni del discorso, la campagna del tycoon aveva fatto capire che nel suo discorso l’ex presidente non avrebbe citato Biden, dato sempre più vicino a un'uscita di scena. E invece lo ha fatto, attaccando: «Joe Biden ha fatto danni impensabili al nostro Paese», ha detto, «non pronuncerò più questo nome. Dobbiamo salvare il Paese da una leadership totalmente fallimentare e incompetente. Abbiamo un'inflazione che sta rendendo la vita insostenibile alle famiglie come mai prima». Quindi, ha rilanciato il muro e non ha glissato sull'immigrazione: «Lo finirò», ha promesso, «chiuderò i confini. Lanceremo la più grande deportazione della nostra Storia».

Quindi ha promesso di rilanciare il suo piano di taglio delle tasse. «Ridateci indietro i nostri ostaggi prima del mio nuovo mandato o pagherete un caro prezzo», ha quindi aggiunto rivolgendosi a Hamas. E ha promesso di sfidare la Cina con i dazi.

La convention Gop, con l'incoronazione di Donald Trump che ha accettato la nomination per la corsa alla Casa Bianca, si è chiusa sulle note della Turandot di Giacomo Puccini, in particolare l'aria Nessun dorma cantata da Luciano Pavarotti. «Vincerò, vincerò, vincerò».