Guerra

È arrivato il momento della rivolta di Prigozhin?

Il capo Wagner, accusato di insurrezione armata, annuncia che andranno fino in fondo: «Vogliamo vedere il capo di Stato Maggiore e Shoigu, se non vengono bloccheremo Rostov e ci dirigeremo verso Mosca»
© KEYSTONE (EPA/ARKADY BUDNITSKY)
Red. Online
24.06.2023 09:13

Il capo del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin è protagonista di un colpo di Stato in Russia. A dirlo nella notte è stato il servizio segreto di Mosca, che ha chiesto alla Wagner di arrestare il suo leader. Nella capitale diversi mezzi dell’esercito presidiano gli edifici sensibili, mentre l’esercito ha detto che le sue truppe hanno superato il confine a Rostov. Il procuratore generale, Igor Krasnov, ha aperto un procedimento penale sul tentativo di organizzare una ribellione armata. Ma, in un nuovo messaggio audio, proprio Prigozhin avverte: «Andremo fino in fondo». E aggiunge che un elicottero militare che aveva aperto il fuoco sui civili è stato abbattuto. Il governatore della regione di Rostov, Vassily Golubev, ha invitato i suoi cittadini a chiudersi in casa. Un allarme è stato lanciato anche dalla città di Lipetsk. In un altro video, Prigozhin ha detto che i suoi soldati si dirigeranno verso Mosca.

In un messaggio audio registrato su Telegram, Prigozhin ha accusato il ministro della Difesa russo Shoigu di aver ordinato un attacco nei confronti della Wagner. «L’ordine è arrivato dopo un incontro con Shoigu, durante il quale hanno preso la decisione di distruggere le unità ribelli che sono pronte a difendere la patria ma non i loro culi». Prigozhin sembra effettivamente accennare a un golpe in atto: «Al momento abbiamo attraversato i confini di stato in tutti i luoghi. Le guardie di frontiera hanno abbracciato i nostri militari. A Rostov, una divisione del ministero (o meglio, i coscritti mandati a sbarrarci la strada) si sono fatti da parte. Non uccidiamo bambini». Il capo del gruppo Wagner ha minacciato di prendere tutte le misure necessarie per rovesciare la leadership militare russa sostenendo che le sue truppe sono pronte a marciare su Mosca se Sergei Shoigu e il generale Valery Gerasimov non accetteranno di incontrarlo. «Siamo arrivati qui, vogliamo vedere il capo di Stato Maggiore e Shoigu. Se non vengono, bloccheremo la città di Rostov e ci dirigeremo verso Mosca». Lo stesso Prigozhin ha poi affermato che Gerasimov è fuggito. Il messaggio si conclude in modo minaccioso: «Combattiamo solo contro altri professionisti. Ma se qualcuno si mette in mezzo, lo distruggiamo. Stiamo andando avanti. Andremo fino alla fine».

Intanto il generale dell’esercito Vladimir Alekseev, primo vice capo del Gru – l’intelligence militare russa – definisce gli attacchi «un colpo di Stato» e «una pugnalata alle spalle del Paese e del presidente». 

«Solo il presidente – dice il generale rivolgendosi ai Wagner – può nominare il più alto personale di comando delle forze armate e tu stai cercando di invadere il suo potere. Questo è un colpo di stato. Vi chiedo di cambiare idea, non è necessario che lo facciate ora perché ora è impossibile pensare a un colpo più grande per l’immagine della Russia e delle sue forze armate». L’Fsb, il servizio di sicurezza russo, ha confermato alla Tass che le dichiarazioni di Prigozhin costituiscono un appello per l’inizio di un conflitto civile armato sul territorio russo.

«25 mila soldati pronti a morire»

Prigozhin, in un messaggio audio, ha detto che ci sono «25 mila soldati pronti a morire, vogliamo capire perché c’è il caos nel paese. Tutti quelli che vogliono si uniscano a noi». Il canale bielorusso d’opposizione Nexta ha pubblicato su Twitter i filmati di quello che definisce un attacco alla sede del ministero della Difesa Russa a Rostov. La Wagner ha annunciato la presa dell’edificio.

L'esercito russo, dal canto suo, ha annunciato che «garantirà l'incolumità» dei combattenti Wagner se si dissociano dal loro capo, Yevgeny Prigozhin. «Siete stati indotti con l'inganno a partecipare all'impresa criminale di Prigozhin e trascinati ad un ammutinamento armato. Vi esortiamo a ragionare e contattare i rappresentanti del ministero della Difesa russo o le forze dell'ordine il prima possibile. Garantiamo la sicurezza di tutti», ha affermato il ministero in una nota rivolgendosi ai combattenti della Wagner e sostenendo che «molti dei vostri commilitoni si sono già resi conto del loro errore e hanno chiesto di rientrare nelle caserme».

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