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È morto Mauro Morandi, l'eremita guardiano dell’isola Budelli

Modenese, ex insegnante di educazione fisica, l'uomo si è spento all'età di 85 anni
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Red. Online
04.01.2025 16:52

Per 32 anni è stato l'unico abitante e il guardiano dell'isola Budelli, nell’arcipelago della Maddalena all’estremo nord della Sardegna. Ora Mauro Morandi non c'è più. L'uomo che aveva condotto una vita da eremita si è infatti spento all'età di 85 anni ieri, venerdì 3 gennaio. A dare l'addio sul suo profilo Facebook, spiega Repubblica, sono i tanti amici e sostenitori della sua battaglia a favore di quell'isola che per anni ha protetto e che definiva «un paradiso». Numerosi i messaggi di cordoglio. «Grazie per tutto quello che hai fatto per l’arcipelago conosciuto anche oltre oceano attraverso i tuoi racconti e insegnamenti nel rispetto dell’ambiente. È stato un onore conoscerti!», scrive un utente. E un altro: «Ciao, amico mio. Le tue ceneri riposeranno nella tua amata isola, cullate dai riflessi delicati della spiaggia rosa e accarezzate dai maestosi ginepri modellati dai venti di ponente. Quei rami nodosi ti proteggeranno, avvolgendoti in un abbraccio eterno, mentre la natura che tanto amavi continuerà a raccontare la tua storia a chiunque posi lo sguardo su quel paradiso. E questa volta, Mauro, nessuno potrà strapparti alla tua isola. Nessuno. Alla fine hai vinto tu. Riposa in pace, custode dell’anima di Budelli». Qualcun altro scrive invece: «Che la terra ti sia lieve, la tua anima resterà per sempre sull'isola».

Del Robinson Crusoe contemporaneo si è parlato in tutto il mondo, soprattutto quando, nel 2021, a 32 anni dall'approdo, l'uomo decise di andarsene da Budelli a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, ma anche per un lungo braccio di ferro con il Parco della Maddalena a proposito del quale erano state promosse petizioni e mobilitazioni.

Il personaggio

Budelli assunse l'incarico di guardiano dell'isola nel 1989. «Vivere su un’isola deserta è un sogno. Era il mio sogno, soprattutto», ci aveva raccontato in un'intervista rilasciataci nel febbraio del 2020 durante la pandemia di Coronavirus. «A Budelli ci arrivai per caso, in barca. L’idea infatti era di andare in Polinesia. Questo posto mi piacque subito. L’inverno lo passo completamente solo, in estate arrivano i turisti. E mi parlano. Sono un’attrazione».

Morandi era modenese e si definiva un contestatore. «Lo ero quando insegnavo educazione fisica alle medie. Fui il primo, penso, a introdurre la musica durante le lezioni e venni contrastato. Sicché decisi di andare in pensione prima del tempo». Si ritirò quindi in isolamento sulla sua isola. «Odiavo la società. Eccome se la odiavo. Volevo immergermi nella natura, rispettarla e non distruggerla come fanno gli altri», ci aveva detto.

La vita da eremita che ha condotto Morandi non deve sorprendere, soprattutto se si pensa al suo carattere. «Sono sempre stato sulle mie. Invece di giocare con i compagni di classe, passavo il tempo in biblioteca. Leggevo libri. Di guerra e avventura. Da lì saltò fuori questa idea dell’isola, intesa come lontananza, isolamento, sogno. Sono riuscito a realizzare un desiderio che coltivavo sin dai primissimi anni di vita», ci aveva spiegato.

Per inseguire il proprio sogno, Morandi fu costretto a molte rinunce. Tra queste, anche la famiglia. «Divorziai da mia moglie anni fa e, quando venni qui, le mie tre figlie erano grandi. Allora pensai: posso andarmene, non hanno più bisogno di me. E invece no, avevano bisogno di me. È il mio senso di colpa più grande, pur avendo mantenuto i contatti».

Ieri, insomma, se ne è andata una figura che, col tempo, era diventata iconica. A portarsela via, appunto, la morte. E di morte, Morandi, aveva parlato anche nella nostra intervista. «Odio la morte, ti impedisce di fare le cose che potresti ancora fare. Uno dovrebbe scegliere se e quando morire, non è giusto ad esempio che una persona se ne vada quando è giovane e ancora in forze». L'ex guardiano dell'isola Budelli si definiva agnostico.

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