E se il Brasile introducesse di nuovo l'ora legale?
In Svizzera, come nell'Unione Europea e negli Stati Uniti, ormai da tempo si discute se abolire il cambio dell'ora e quale regime orario adottare permanentemente: l'ora legale o quella solare? Dal 2019, questi problemi in Brasile non li hanno più avuti dal momento che è stata adottata l'ora solare permanente. Tutto bene quel che finisce bene, dunque? Non esattamente. Già, perché ora il Paese sudamericano starebbe pensando di fare marcia indietro e introdurre nuovamente l'ora legale. La ragione? Molto semplice: il cambiamento climatico. O, meglio, i suoi effetti sull'approvvigionamento energetico brasiliano.
Come spiega il Washington Post, alla fine dell'anno scorso le autorità avevano quasi imposto il ritorno dell'ora legale con l'obiettivo di risparmiare elettricità. Una storica siccità aveva difatti colpito il Paese mettendo sotto forte pressione la produzione di energia idroelettrica e facendo lievitare le bollette della luce. Ecco allora che il Governo starebbe già gettando le basi politiche per ripristinare l'ora legale già quest'anno. «Voglio sottolineare la mia difesa dell'ora legale come politica per il Paese», ha affermato in ottobre Alexandre Silveira, ministro brasiliano delle miniere e dell'energia.
Secondo quanto sostiene la Camera di Commercio dell'Energia Elettrica brasiliana, in effetti, il 93% dell'elettricità prodotta nel Paese proviene da fonti rinnovabili. Di questa percentuale, la maggior parte è da ricondurre a centrali idroelettriche. Ora, con l'avvento del riscaldamento globale, si sono già verificate importanti siccità e, in futuro, si prevede che ce ne saranno altre. Ciò, è lapalissiano, mette a repentaglio la produzione di energia idroelettrica.
Nel 2021, una siccità prolungata aveva esaurito le riserve idriche brasiliane. La conseguenza? Le bollette della luce erano aumentate del 20% secondo quanto afferma la Camera Nazionale dell'Energia Elettrica. Poi è arrivata la siccità dell'anno scorso, la peggiore degli ultimi settant'anni, e i funzionari governativi hanno iniziato a considerare più seriamente la reintroduzione dell'ora legale. Lo scorso settembre, lo stesso ministro dell'energia Silveira aveva dichiarato che l'eliminazione dell'ora legale era stata un grave errore. «È stato un gesto enormemente irresponsabile, senza alcuna base scientifica», aveva detto.
«Il Brasile ha sempre avuto a disposizione una grande quantità di acqua se paragonata a quella di altri Paesi», ha spiegato al Washington Post Suely Araújo, coordinatrice delle politiche pubbliche all'Observatório do Clima. «Ciò, tuttavia, sta cambiando. Le stime mostrano che potremmo avere una riduzione del 40% della disponibilità di acqua nelle principali regioni idroelettriche del Brasile entro il 2040».
La situazione nel resto del mondo
Detto del Brasile, vediamo come altri Paesi hanno affrontato o stanno affrontando l'annosa e spigolosa questione del cambio dell'ora. La Svizzera ha introdotto la cosiddetta ora legale nel 1981. Lo ha fatto, sostanzialmente, per allinearsi ai Paesi vicini. Diverse nazioni, infatti, avevano già introdotto l'ora legale qualche anno prima. Rimanere un'isola temporale nel cuore dell'Europa avrebbe in effetti comportato pesanti conseguenze sia a livello commerciale, sia a livello di trasporti, turismo e comunicazioni.
Da ormai qualche tempo, comunque, si discute se mantenere il sistema attuale con il cambio dell'ora due volte all'anno. Nel 2019, il Parlamento europeo sostenne la fine del passaggio dall'ora solare a quella legale con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni. Già nel 2018, comunque, la Commissione Europea avanzò una proposta in questo senso in quanto il cambio dell'ora comporterebbe, tra le altre cose, effetti negativi sulla salute e l'aumento di incidenti stradali. Mantenendo l'ora legale tutto l'anno, inoltre, assumeremmo più vitamina D e avremmo meno disturbi del sonno. L'ora solare, inoltre, sarebbe un retaggio della società contadina
Dalla proposta della Commissione Europea, però, nulla è cambiato. A pesare, evidentemente, sono state la crisi pandemica, la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente. Eventi, questi, che hanno distolto l'attenzione dal dossier sul cambio d'orario.
Sul fronte statunitense, il presidente eletto Donald Trump aveva dichiarato lo scorso dicembre che con il suo ritorno alla Casa Bianca, l'ora legale sarebbe stata bandita. «L'ora legale è poco pratica e comporta costi molto elevati per il nostro Paese» aveva scritto il tycoon sulla propria piattaforma social Truth. Non va però dimenticato che la posizione di Trump sembra essere in contrasto con quella del suo partito che nel 2022 aveva lanciato una proposta di legge allo scopo di rendere permanente l'ora legale. Il provvedimento era stato adottato all'unanimità in Senato, ma non era passato all'altra camera del Congresso. Lo stesso Trump, del resto, in passato sembrava appoggiare la posizione del suo partito. Quando nel 2019 il senatore repubblicano Marco Rubio aveva lanciato un primo progetto di legge volto a rendere permanente l'ora legale, il tycoon aveva in effetti scritto sull'allora Twitter: «Per me è OK!»
Altri Paesi, tra cui Azerbaigian, Messico e Samoa hanno eliminato l'ora legale. Giordania, Namibia e Turchia hanno invece preso la direzione opposta, optando per l'ora legale permanente. La Russia, invece, ha dapprima provato l'ora legale permanente, salvo poi affossarla in un secondo momento.