Mercati

Anche la borsa svizzera al ribasso

«Il rischio di recessione è cresciuto in modo significativo»
© CdT/Gabriele Putzu
Ats
07.04.2025 08:44

L'ondata di forte instabilità sui mercati azionari internazionali proseguirà probabilmente anche all'inizio di questa nuova settimana: la guerra commerciale lanciata dal presidente americano Donald Trump è entrata in una fase intensa e sta provocando crolli ovunque. Secondo i calcoli degli analisti, il terremoto continuerà a essere percepito anche in Svizzera, dove l'indice di riferimento SMI dovrebbe lasciare sul terreno circa il 2% in apertura.

La scorsa settimana lo SMI ha già perso oltre il nove per cento, praticamente annullando i guadagni a due cifre registrati dall'inizio dell'anno. Ora è probabile che la tendenza prosegua e le perdite si rafforzino. Il motivo è la preoccupazione che la controversia riguardante i dazi doganali possa far salire l'inflazione e far precipitare l'economia in una recessione.

«Il rischio di recessione è cresciuto in modo significativo», commenta un analista di IG. Anche numerosi strateghi, come quelli di JPMorgan, segnano nei loro modelli l'aumento della probabilità di una recessione economica.

Si rafforza il franco

Le borse crollano e gli investitori corrono a cercare beni rifugio, con effetti immediati sul franco, che si sta rafforzando ulteriormente: il dollaro americano è scambiato stamane a 0,8497 franchi, in flessione dell'1,2%, mentre l'euro passa di mano a 0,9358 franchi, in calo dello 0,8%.

A spingere la moneta elvetica è l'avversione al rischio, dovuta all'instabilità generata dai dazi decisi dal presidente americano Donald Trump, con effetti sull'economia globale.

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