«Con le produzioni in loco possiamo eludere i dazi»

Le prospettive incerte per il commercio globale sono fonte di preoccupazione per l’industria dell’export elvetico, ma lo spirito pragmatico e innovativo di molti imprenditori nella Confederazione aiuterà a navigare con sicurezza le acque tempestose. Fra questi, il CEO di Interroll, entrato in carica lo scorso 1. marzo, che «eredita» cifre in calo l’anno scorso ma che guarda al futuro con ottimismo.
La guerra commerciale tra USA e praticamente il resto del mondo è entrato nel vivo a «suon di dazi». Come la vive questa situazione Interroll? Quali le prospettive per i vostri mercati di riferimento e di destinazione?
«In Interroll, abbiamo investito strategicamente nelle infrastrutture regionali e stabilito solide catene di approvvigionamento locali per mitigare l’impatto delle incertezze del commercio globale e delle restrizioni politiche. Questo approccio proattivo non solo rafforza la nostra resilienza, ma ci garantisce anche di poter continuare a servire i nostri clienti in modo efficiente, indipendentemente dalle sfide socioeconomiche. Mantenendo una forte presenza nei mercati chiave e promuovendo collaborazioni locali, siamo ben posizionati per affrontare potenziali limitazioni».

Dal vostro ultimo rapporto annuale si leggono cifre di vendita in significativo calo nei mercati americani e asiatici: date le tensioni proprio tra queste due macro-aree, come vi organizzate?
«Come abbiamo anticipato alla nostra conferenza di fine anno alla Borsa di Zurigo, il 2024 è stato caratterizzato da una mancanza di ordini considerevoli nel settore dei “progetti” (ndr: commesse “complesse” che comprendono più prodotti o servizi della gamma) soprattutto nel mercato dell’e-commerce. Ciononostante, abbiamo difeso con successo la nostra posizione di mercato, acquisendo nuovi clienti e generando buoni margini di redditività. Per l’Asia e le Americhe, Interroll ha sempre adottato il motto “dalle Regioni, per le Regioni” nel senso che, grazie ai siti produttivi negli Stati Uniti e in Cina abbiamo sviluppato una certa “indipendenza”. In generale, i segnali che riceviamo attualmente dai nostri clienti e utenti finali a oggi sono più positivi nell’ambito Warehouse & Distribution, entrambi guidati dalla crescita dell’e-commerce. L’attività aeroportuale era già in forte crescita nel 2024 e prevediamo continui investimenti in questo settore. Pensiamo di essere ben preparati una volta che il mercato si riprenderà. La necessità di aumentare la produttività combinata con la carenza di manodopera è una chiara indicazione che la domanda per le nostre soluzioni crescerà».
Se dovesse diventare più difficile operare sui mercati americani, si può «compensare» con quelli asiatici?
«Sia il mercato americano, sia quello asiatico sono pilastri essenziali della nostra strategia di crescita. Il mercato americano è indispensabile per le sue dimensioni e la sua rilevanza globale, mentre l’Asia non solo rappresenta un mercato chiave di per sé, ma detiene anche un’influenza significativa nella parte meridionale del mondo e, sempre di più, in Occidente. Ci posizioniamo strategicamente per prosperare in entrambe le regioni, promuovendo operazioni locali e costruendo relazioni solide».
Nella nostra intervista di alcuni fa all’allora CEO, ora presidente, Paul Zumbühl, si era parlato di piani d’espansione nel Sud-est asiatico (Thailandia e Vietnam): come procede questo piano?
«Abbiamo costruito l’infrastruttura in Thailandia con uno stabilimento e uffici commerciali pienamente operativi. La Thailandia svolge un ruolo fondamentale nella strategia di Interroll per il Sudest asiatico grazie innanzitutto alla sua posizione strategica/porta d’accesso ai mercati del Sudest asiatico che lo rende una base strategica per operazioni regionali. Inoltre, nel comparto vi è una domanda crescente in termini di automazione (le industrie thailandesi, tra cui e-commerce, automobilistico e manifatturiero, stanno registrando una rapida crescita) che richiede soluzioni efficienti per la movimentazione dei materiali e l’automazione».
La Svizzera ha siglato un Accordo di libero scambio con l’India che dovrebbe essere ratificato dal Parlamento indiano ancora quest’anno: quali vantaggi vedete da questo accordo?
«L’India è uno dei nostri mercati di riferimento in Asia e vediamo notevoli opportunità di crescita e sviluppo. Di recente abbiamo acquisito Interroll India Private Ltd. dal nostro precedente partner commerciale. Servirà come base per costruire una solida struttura nel Paese. Aumentando la produzione locale, beneficiamo dell’elusione dei dazi all’importazione e miglioreremo la nostra presenza al mercato indiano».
Il vostro quartier generale è in Ticino: le condizioni quadro sono ancora interessanti? Quali sono le prospettive per la sede a Sant’Antonino per i prossimi cinque anni?
«In qualità di orgogliosa azienda svizzera, siamo attaccati profondamente alle nostre radici in Ticino, dove la nostra sede centrale di Sant’ Antonino svolge un ruolo chiave. Le condizioni quadro rimangono molto attraenti, soprattutto per la professionalità della forza lavoro delle infrastrutture. Il nostro successo dipende dalla nostra capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti e per questo abbiamo bisogno di un ambiente che supporti la crescita professionale e personale. L’istruzione e le infrastrutture sono elementi cruciali in quanto hanno un impatto diretto sulla nostra capacità di creare team ad alte prestazioni e promuovere l’innovazione».