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Integrazione di Credit Suisse in UBS, verso la chiusura di 85 filiali

Sabine Keller-Busse, responsabile di UBS Svizzera, al termine dell'integrazione resteranno 190 filiali (più o meno lo stesso numero di quelle che la grande banca ha attualmente) – L'obiettivo è tornare a un «giusto» livello di costi
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
11.09.2024 10:55

Al termine dell'integrazione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS, nel 2026, resteranno 190 filiali. Si tratta più o meno dello stesso numero di quelle che la grande banca ha attualmente. È quanto riportato da Sabine Keller-Busse, presidente della direzione generale di UBS Svizzera, in occasione della conferenza annuale dei suoi investitori.

L'integrazione comporterà quindi la chiusura di 85 filiali, scrive il Blick. Credit Suisse, secondo gli ultimi dati, ha ancora circa 95 filiali in Svizzera. Secondo Keller-Busse, verrà semplicemente scelta «la sede migliore». 

Per ritrovare la consueta redditività dopo l'acquisizione di CS, Keller-Busse si sta concentrando sul «giusto» livello dei costi, sulla crescita nelle aree d'affari strategiche e sull'ottimizzazione del bilancio. L'obiettivo a medio termine è di raggiungere un rendimento del capitale proprio (return on equity) nella divisione Personal & Corporate Banking – come UBS chiama le sue attività in Svizzera – di circa il 19%. Nel primo semestre del 2024, il dato si era attestato al 14,7% e, prima dell'acquisizione di CS nel 2022, al 19,5%. I costi sono saliti alle stelle con l'integrazione di CS: nel secondo trimestre le spese operative sono aumentate di circa la metà, raggiungendo 1,27 miliardi di franchi nelle attività dirette da Keller-Busse. Il cosiddetto «cost/income ratio» (CIR, cioè il rapporto fra i ricavi e gli oneri della loro acquisizione), usato per valutare l'efficienza di una banca, è salito al 61,4% dal 51,6% registrato nello stesso trimestre dell'anno precedente.

Già lo scorso marzo si era parlato della chiusura di filiali in Svizzera, come conseguenza dell'integrazione di Credit Suisse in UBS. Il CEO di UBS Sergio Ermotti aveva prospettato che il numero finale delle succursali si sarebbe avvicinato probabilmente a quello delle sedi UBS prima dell’acquisizione di CS, ovvero 190. Il processo è graduale e si concluderà a fine 2025.

Dopo l'acquisizione di CS la banca aveva annunciato un totale di 3.000 licenziamenti in Svizzera: 1.000 dovuti all'integrazione di CS Svizzera nel gruppo bancario, mentre altri 2.000 riguarderanno ulteriori aree di attività con sede nella Confederazione. Questi piani non sono cambiati, ha dichiarato Ermotti a inizio maggio.

Lo scorso giugno, il direttore regionale di UBS Ticino Luca Pedrotti aveva chiarito la questione delle filiali ticinesi: «Le prime che saranno toccate sono quelle di Locarno e Bellinzona, in seguito tutte le altre nel corso del secondo e terzo trimestre». Riguardo al «salotto di Lugano», ovvero Piazza della Riforma, Pedrotti aveva confermato che le due storiche e prestigiose sedi saranno mantenute, «se non altro, perché sono entrambe di proprietà», aggiungendo che ci sono altri casi simili in Svizzera.

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