La speculazione edilizia spinge a guardare oltre il profitto

Quando si parla di speculazione la mente associa questo concetto a qualcosa di negativo, di opportunistico. Di chi vuole guadagnare in modo facile e veloce magari da una disgrazia umana. Se poi il secondo termine che segue è «finanziaria» o «edilizia», si ha la conferma di avere avuto un’intuizione corretta. E invece non sempre è così. Speculare è anche guardare oltre.
La quinta edizione in dodici anni del Congresso Immobiare, promosso dalle varie associazioni del mondo del costruito e svoltosi ieri pomeriggio al Palazzo dei congressi di Lugano, ha avuto al centro degli interventi di relatori molto qualificati, proprio il tema della speculazione edilizia intesa in tutt’altro modo. Il sottotitolo, in realtà, svelava altri intenti. «Le forme della convivenza umana fra creazione di valore e ricerca della bellezza». Quindi una connotazione positiva.
Durante il pomeriggio si sono confrontati tecnici del settore e politici. Sono intervenuti il consigliere di Stato e responsabile del Dipartimento del territorio Claudio Zali;Filippo Lombardi, muncipale della Città di Lugano. Tutti e due hanno sottolineato come ci sia sempre una sfasamento temporale tra l’ideazione dei piani regolatori, strumenti principali per disegnare lo spazio urbano e la loro esecuzione. Non sempre quello che si è pianificato due o tre decenni prima corrisponde poi alle sensibilità e alle necessità dei nostri giorni. Pensiamo solamente alle maggiori attenzioni ambientali delle nuove generazioni. Zali ha affermato, per esempio, che si cerca di correre ai ripari magari non ripetendo gli errori del passato. Il rischio però è quello di commetterne altri. Filippo Lombardi ha invece portato l’esempio della Città di Lugano che è frutto dell’aggregazione recente di alcuni comuni della sua cintura. Comuni che avevano tutti un proprio piano regolatore. Ora, ha continuato Lombardi, stiamo cercando di arrivare una sintesi attraverso nove documenti pianificatori che tengano conto delle caratteristiche peculiari degli attuali quartieri eredi degli ex Comuni.
Alberto Montorfani, presidente della Svit Ticino e tra gli organizzatori del Congresso Immobiliare, ha ricordato come il tema di quest’anno volesse completare il percorso iniziato più di dieci anni fa. Nel 2012 ci si concentrò sulla sostenibilità; nel 2015 sulla generazione della città; l’energia fu invece il tema del 2018 mentre nel 2020 il fil rouge fu la digitalizzazione. Sono argomenti attuali e su cui si confronteranno anche le generazioni future. Compresa la speculazione identificata da Montorfani come «la comprensione di una delle più forti dinamiche propositive dell’uomo, non solo nel campo della costruzione degli immobili, ma presente in modo altrettanto potente nell’arte e nella cultura, nell’attività economica e finanziaria, nell’educazione e in ogni altro ambito dove l’uomo interagisce con altri uomini per dare forma e scopo alla propria esistenza».
Sul tema, comunque, si sono confrontati vari relatori, svizzeri e italiani. Emanuele Saurwein dell’Associazione Congresso Immobiliare che si è concentrato sui concetti antropologici e culturali della speculazione intesa come «attività di pensiero relativa a una sfera teorica d’indagine e di approfondimento». Interessante la proposta dell’architetto Sabrina Contratto di Zurigo del modello di città o quartiere resiliente definita anche «a dieci minuti da tutto», ovviamente a piedi o con mobilità lenta. Una citta del genere non dovrebbe avere più di 10 mila abitanti e ben servita dai mezzi pubblici. La visione pianificatoria sarebbe di cento anni. Giacomo Balzarini, CEO di PSP Swiss Property ha invece parlato della necessità di creare valore senza distruggere edifici nei centri storici.Michele Stella, AD di Polis Fondi Sgr p.A. ha portato l’esempio analogo di Milano che negli ultimi 20 anni anni ha conosciuto uno sviluppo immobiliare notevole e giudicato anche di qualità. Il caso del quartiere Isola a Porta Nuova o City Life è un esempio noto. L’architetto milanese Paolo Asti ha invece portato la sua esperienza di recupero di quartieri e palazzi storici.
Ma quando si parla di settore immobiliare, si parla anche di valori economici. Fabio Guerra di Wüest Partner ha inquadrato il settore in termini numerici. Il patrimonio immobiliare ticinese alla fine del 2023 era stimato a circa 134 miliardi di franchi e per l’80% è costituito da abitazioni (case e appartamenti). Sempre l’anno scorso sono state concesse licenze edilizie per un valore di 2,2 miliardi franchi.
Volare sopra le nuvole
Ospite d’onore della serata Maurizio Cheli, astronauta italiano che partecipò nel 1996 alla missione STS-75 del programma Space Shuttle. Tra i membri di quell’equipaggio c’era anche l’astronauta svizzero Claude Nicollier. Maurizio Cheli ha portato la sua esperienza agli oltre 300 partecipanti al Congresso Immobiliare. In occasione di un’intervista rilasciata al www.cdt.ch ha ricordato come una missione spaziale ha bisogno di una pianificazione nei minimi dettagli per riuscire. Nonostante ciò l’imponderabile è sempre presente.