La reazione

«Funivie bloccate? Sì, ma restano i mezzi più sicuri»

Dopo i guasti a Glacier 3000 e Mornera, la risposta del direttore dell'associazione di operatori svizzeri d'impianti a fune: «Interruzioni causate perlopiù da persone che scendono o salgono in modo sbagliato»
Berno Stoffel, direttore di Funivie svizzere, l'associazione che raggruppa gli operatori di impianti a fune a livello nazionale con 350 membri; sullo sfondo, alcuni titoli sui guasti a Mornera e a Glacier 3000
Jona Mantovan
24.07.2023 17:00

Le funivie svizzere finiscono sotto i riflettori dei media. Mercoledì scorso, infatti, una ventina di persone erano rimaste bloccate in quota nelle cabine della struttura che collega Monte Carasso a Mornera. Il problema era stato poi risolto da un tecnico e tutti erano arrivati a destinazione; il giorno dopo, però, un vero colpo. A «spegnersi», questa volta, è stata la più celebre «Glacier 3000» a Les Diablerets, in Vallese. Duecentosettanta turisti sono rimasti bloccati sulla montagna e hanno dovuto essere trasportati alla stazione intermedia con due elicotteri. L'operazione ha richiesto un'ora e mezza buona per la bellezza di 54 voli. Per carità, nulla di grave rispetto al catastrofico incidente avvenuto in Italia, ma a pochi chilometri dal Ticino, il 23 maggio 2021 a Mottarone. All'epoca, nella tragedia, morirono 14 persone. Ma il guasto alla cabinovia vallesana deve aver comunque lasciato il segno, perché il sito internet riporta la chiusura di tutti i collegamenti «fino a martedì, ulteriori aggiornamenti seguiranno mercoledì». Il direttore di Funivie svizzere, Berno Stoffel, non si scoraggia. «Le funivie sono i mezzi di trasporto più sicuri in Svizzera, lo dicono le statistiche sugli incidenti aggiornate dall'Ufficio federale dei trasporti», dice il 54.enne in collegamento dal suo ufficio a Berna. L'associazione conta 350 affiliati e rappresenta molto bene la realtà del settore a livello nazionale. «C'è poi da considerare che la maggior parte delle interruzioni è causata proprio dalle persone – aggiunge l'esperto –, che scendono o salgono non correttamente. Ma, dal punto di vista tecnico, le nostre funivie sono impeccabili».

Come spiegare, quindi, il mistero di questi due blocchi consecutivi, uno più spettacolare dell'altro? Stoffel non si sbilancia. «Non conosco l'esatta dinamica dell'incidente di Mornera – dice –, ma da quel che ho sentito non si è trattato di un incidente grave o con feriti. È sorto un problema tecnico, un problema elettrico. E la sicurezza degli ospiti non è mai stata messa in discussione». Uno scenario molto simile, ma su scala più grande, a quello dei fatti di Les Diablerets. «Beh, in fin dei conti i turisti hanno potuto godere di un bel volo in elicottero, un piccolo extra che si aggiunge alla loro esperienza nel tempo libero» aggiunge sorridendo il nostro interlocutore.

In ogni caso, comunque, tutto è bene quel che finisce bene. «Non è mai stato un problema di sicurezza. Inoltre, recuperare gli ospiti con l'elicottero è una procedura standard per situazioni di questo tipo». In un primo tempo, infatti, le persone a bordo erano state trascinate grazie a un motore di emergenza. Ma quando era diventato evidente che il guasto non sarebbe stato riparato così rapidamente, attorno alle 13 si sono alzati in volo i due aeromobili di Air Glaciers.

Tutto è standardizzato, tutto è a norma. Tutto deve essere testato e costruito secondo queste regole. ogni componente va controllato, eventualmente riparato o sostituito
Berno Stoffel, 54 anni, direttore dell'associazione Funivie svizzere

«Tutto è a norma»

Il punto sulla sicurezza è una stella polare per il settore. «Come dicevo, le funivie sono il mezzo di trasporto più sicuro in Svizzera. Il mezzo di trasporto con il minor numero di incidenti, molti meno rispetto ai treni, ai tram, agli autobus e alle automobili. Questo è molto, molto importante per noi. Per l'associazione, in realtà, il bene più importante è la sicurezza». Le condizioni di salute delle funivie in Svizzera, insomma, «sono molto buone».

«Tutto è standardizzato, tutto è a norma. Ci sono norme europee da rispettare e, dove non ci sono norme europee, ci sono norme svizzere. Tutto parte già in fase di progettazione. Tutto deve essere testato e costruito secondo queste regole. E anche in materia di controlli, questi vanno eseguiti quotidianamente, mensilmente, annualmente. Ogni componente dell'impianto deve essere controllato e riparato, o sostituito». Ma non è tutto, perché – oltre a questo – anche l'Ufficio federale dei trasporti, almeno ogni cinque anni, bussa alle porte di ogni operatore per i cosiddetti «controlli operativi».

«Si verifica se le ispezioni sono state effettuate, e se sono avvenute correttamente. Se ci sono parti che devono essere sostituite, oppure se ce ne sono di già sostituite. Quindi, viene rilasciata la rinnovata licenza di esercizio. Abbiamo un'ottima supervisione anche da parte dell'Ufficio federale dei trasporti».

I dati tecnici del cavo sono calcolati meticolosamente. A seconda dell'altezza e della lunghezza, a seconda del carico e della pendenza…

Sicurezza maggiorata

«Queste norme sono importanti», riprende Stoffel. «Ma poi, naturalmente, c'è un punto centrale: la fune. Perché, una volta in cabina, siamo tutti appesi a quel filo d'acciaio... È il tallone d'Achille. Quindi è molto, molto importante. I dati tecnici del cavo sono calcolati meticolosamente. A seconda dell'altezza e della lunghezza, a seconda del carico e della pendenza, si calcola quanto deve essere spessa e poi si dice ok, questo è ciò che la corda deve sopportare. Da qui si calcola una tolleranza quattro volte maggiore. La fune ha questa sicurezza maggiorata. Questo ci dà una buona garanzia sul fatto che il filo non costituisca mai un problema».

E su questo capitolo, ovviamente, non ci sono compromessi. «Il fatto che la fune sia sana è verificato molto, molto attentamente, sempre. Si determina se c'è un'incrinatura da qualche parte, un piccolo cedimento. Se fosse danneggiata, colpita da un fulmine e così via. Si devono accorciare le ispezioni da tre anni a due anni, poi ogni anno. Quando necessario occorrerà sostituirla».

Il direttore di Funivie svizzere, tuttavia, precisa che i casi di incidente sono di competenza esclusiva tra i gestori e l'Ufficio federale dei trasporti.

Potete capirlo con i vostri stessi occhi: quando si vede che tutto è pulito e ordinato, anche se l'impianto storicamente ha parecchi anni, possiamo stare sicuri del fatto che siano molto sicure

Ticino controcorrente

Ogni anno, in Svizzera, oltre 25 milioni di persone salgono a bordo di un qualche tipo di mezzo filocondotto. E sette frequenze su dieci a livello nazionale (il 73%) avviene in inverno. «Ma il caso del Ticino è diverso», puntualizza il nostro interlocutore, ricordando come ci siano importanti differenze tra regioni. «In Ticino è proprio l'opposto: il 74% delle frequenze avviene in estate e il 26% in inverno».

Sulla sicurezza delle funivie, il rappresentante di categoria non ha dubbi. «Nemmeno su quelle più vecchie. Potete capirlo con i vostri stessi occhi: quando si vede che tutto è pulito e ordinato, anche se la sede dell'impianto è storica e ha parecchi anni, possiamo essere certi del fatto che sia sicuro. Non abbiamo mai riscontrato problemi di sicurezza da parte degli ospiti che salgono a bordo delle funivie».

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