Vallemaggia

Gli agricoltori: «Qui c’è in gioco la nostra esistenza»

La storia di Ivan Mattei e della sua azienda: «Non abbiamo più niente» – Questa mattina è previsto un incontro a Lavizzara tra gli esponenti delle singole ditte, la Sezione dell’agricoltura e l’Unione dei contadini
© Keystone/MICHAEL BUHOLZER
Paolo Galli
08.07.2024 06:00

Ivan Mattei, domenica scorsa, 30 giugno, era tra i pompieri volontari al torneo di calcio. Era impegnato a gestire tutti gli sfollati. Non poteva allontanarsi. «Anche perché chi doveva venire non è arrivato», dice oggi, deluso. Poi ha potuto finalmente andare verso casa, a Sant’Antonio, quando ormai era già pomeriggio. La sua casa però era in mezzo alla frana. «Sono scoppiato a piangere, davanti alla casa», a quel che resta. «In serata siamo entrati nella stalla. In mezzo le scorreva il fiume. I macchinari erano tutti coperti da sabbia e detriti. Tutto andato. Non abbiamo più niente».

L’azienda agricola Mattei è una questione di famiglia, una storia di famiglia, di sacrifici e di tradizione. Gli animali erano nel fondovalle, ancora domenica scorsa, difficile raggiungerli, impossibile visto il fiume in piena. «Ho dovuto insistere due giorni per avere un elicottero che mi portasse sul posto. Per fortuna ci sono tutti. Ora ne abbiamo già evacuati due gruppi verso l’alpe. Fino alla metà di settembre, sono al sicuro. Ma poi?». La domanda rimane nel vuoto. «Dovremo portarli tutti al piano, ma il collegamento è distrutto». E poi, l’inverno? Altra domanda inevasa. «È un momento di grande incertezza», confessa ancora Ivan Mattei. «Le informazioni dal Cantone faticano ad arrivare. Ho dovuto rivolgermi io ai piani alti per far smuovere qualcosa. Sono deluso di come sia stata gestita tutta la situazione, già a partire da domenica scorsa. E per fortuna che sul posto si sono date da fare le ditte private a titolo volontario, altrimenti tutto sarebbe ancora più in ritardo». Ora Ivan e la famiglia sono al sicuro nella casa della nonna, nella frazione di Cortignelli. E aspettano. Ma prima di salutarci, lo stesso Ivan mi ricorda: «Qui c’è in gioco la nostra esistenza».

L’appuntamento di oggi

Questa mattina, in tutti i casi, nel piazzale della centrale dell’OFIMA a Lavizzara, si terrà un incontro tra i singoli allevatori e agricoltori e i rappresentanti del Cantone. In particolare, dovrebbero essere presenti un rappresentante della Sezione dell’agricoltura e il presidente dell’Unione dei contadini ticinesi, Omar Pedrini. Pedrini stesso ce lo conferma. A lui chiediamo un punto più generale sulla situazione in Vallemaggia. «Ho sentito i colleghi, sono affranti. La situazione, comunque, non è uniforme. C’è insomma chi ha perso tutto, o quasi, e chi non è neppure stato toccato dall’alluvione».

Oggi Pedrini conferma che sarà in Vallemaggia, e aggiunge: «Al momento stiamo lavorando, con la Sezione dell’agricoltura, per trovare soluzioni puntuali e veloci là dove servono. Poi bisognerà iniziare a fare un punto della situazione rivolto al futuro, con strategie chiare sul medio-lungo termine. Ci sono aziende che hanno perso le stalle, e allora bisognerà attivarsi prima dell’arrivo dell’inverno». Lo stesso presidente sottolinea come la stagione fosse già complicata, anche senza bisogno dell’alluvione. «Il settore era già in difficoltà, specie nel Basso Ticino, dove avevamo campi difficilmente praticabili. Ma ora la situazione della Vallemaggia va oltre ogni preoccupazione precedente. Dobbiamo portare sostegno a chi ha vissuto questa catastrofe nelle proprie case e nelle proprie aziende. Una casa si ricostruisce, una stalla anche, ma qui parliamo di intere superfici compromesse, superfici che rappresentano gli investimenti di vite intere. E allora dobbiamo permettere a queste famiglie di poter continuare a svolgere la loro attività anche in futuro».

«Fare quadrato tutti assieme»

Alcune aziende hanno le macchine al di là del ponte crollato di Visletto. Alcune sono state spostate con un’autogrù dalla parte opposta del fiume. Determinante resta, però, la costruzione del ponte provvisorio. Pedrini aggiunge: «È importante che arrivi al più presto, semplificherà molto le cose. Poi, certo, è comprensibile che i privati storcano il naso, ma in questo momento di emergenza è necessario andare d’accordo. Perché per ora, in valle, si lavora con mezzi di fortuna, con quello che c'è. Capisco che il momento attuale non sia dei più facili anche per il settore dell’edilizia, ma se l’esercito costruisse questo ponte (e si va in questa direzione, novità sono previste in settimana, ndr), non comprometterebbe l’economia del nostro cantone. Dobbiamo fare quadrato tutti assieme, è un’emergenza».

Importante la presenza, questa mattina, all’incontro di Lavizzara della Sezione dell’agricoltura. È già tempo - forse è persino tardi - di parlare di aiuti. «So che si sta lavorando per concedere il lavoro ridotto a chi aveva un’attività di tipo agrituristico, di vendita di prodotti. Per il resto, sono ansioso di realizzare questo incontro e di fare il punto, chiaro, della situazione. Sulla base delle testimonianze che raccoglieremo, decideremo che cosa dovrà essere messo in atto e come. Ci sono situazioni differenti, ma in tutti i casi dovremo pensare al futuro, a garantire una sicurezza per i prossimi anni, una continuità quindi». Il caso dei giovani figli Mattei è tra quelli più complessi, anche perché rappresenta una nuova generazione di allevatori. «Bisognerà sedersi e trovare le soluzioni a tavolino».

Incontro anche in Mesolcina

Il fil rouge che unisce da giorni ormai Vallemaggia e Mesolcina non si spezza neppure quando si parla di agricoltura. E se a Lavizzara questa mattina è previsto un incontro sul tema tra i vari attori del settore, lo stesso avrà luogo anche a Grono, presso l’aula magna delle scuole, nel pomeriggio. Venerdì era infatti stato inoltrato il comunicato riguardante questo «incontro informativo sulle esigenze attuali dell’agricoltura in Mesolcina». Nel comunicato leggiamo che scopo dell’incontro è «discutere e raccogliere le domande e le esigenze del settore agricolo in Mesolcina a seguito dell’alluvione del 21 luglio scorso. L’obiettivo è quello di avere uno scambio con i diretti e le dirette interessati dall’alluvione». All’appuntamento saranno presenti l’Assicurazione fabbricati dei Grigioni, l’Associazione degli agricoltori grigionesi, Plantahof (centro di competenza per le persone delle zone rurali), la Società agricola del Moesano, l’Ufficio foreste e pericoli naturali e l’Ufficio per l’agricoltura e la geoinformazione.

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