Greina, il nodo pensioni è ancora da sciogliere

La cura e l’assistenza degli anziani in città è un argomento di grande importanza anche per la politica. Basti pensare che la categoria della terza età rappresenta per Bellinzona un quinto della popolazione. Uno dei messaggi municipali più attesi di questa nuova legislatura, infatti, riguarda proprio la situazione della casa anziani Greina. E, in particolare, dell’iter che vedrà l’integrazione della struttura di accoglienza all’interno della rete delle case anziani del Comune. Un passaggio che sarà, quindi, dal settore privato a quello pubblico. Ma non solo. In programma ci sono anche importanti lavori che permetteranno di fare spazio a una nuova struttura di accoglienza per la terza età.
Un lavoro di ponderazione
L’integrazione della Greina nell’insieme delle strutture comunali rappresenta il quinto e ultimo tassello del percorso che, molto probabilmente, porterà alla costituzione di uno specifico ente autonomo, come è stato più volte richiesto sul fronte politico. Un importante passo - praticamente l’ultimo - da compiere prima dello spostamento della Greina dal settore privato a quello pubblico riguarda il cambio di sistema delle casse pensioni dei dipendenti. Anche quest’ultimo dovrebbe infatti tramutarsi da privato in pubblico. Con un conseguente cambio delle condizioni per i collaboratori che, attualmente, sono affiliati a una cassa pensione privata ed entrerebbero successivamente a far parte di quella della Città. Secondo quanto siamo riusciti ad appurare, le prestazioni offerte dalla cassa pensioni della Città sarebbero migliori rispetto a quelle del settore privato. Tutto risolto, quindi? Non proprio. Oltre ad essere migliori, queste condizioni presenterebbero di riflesso anche oneri finanziari più elevati. Chi dovrebbe farsene carico in caso di passaggio al settore pubblico? E in quale misura? Attualmente sarebbe proprio questo il nodo che si sta provando a sciogliere, lavorando, discutendo e cercando di capire con quali modalità intervenire. Insomma, si sta ancora procedendo a una delicata ponderazione degli interessi in gioco.
Edificio da rifare
Ma le casse pensioni non sono l’unico punto sul quale si lavora. La casa anziani, grande struttura situata nella zona nord della città in via Pizzo di Claro, sta mostrando i segni del tempo che passa. La durata di vita dell’edificio - realizzato nel 1966 dall’architetto Augusto Jäggli con il ricavato della vendita delle «case dei ferrovieri» - è stata stimata ancora per un massimo di 10 anni. L’ipotesi più probabile è che casa Greina venga demolita per fare spazio a una struttura ex novo. Struttura che potrà anche andare ad «aumentare il numero di posti letto disponibili sul territorio», come aveva spiegato un mese fa il Municipio cittadino nel rispondere a un’interrogazione sul tema inoltrata dal consigliere comunale Fabio Briccola (PLR). La struttura aveva già vissuto un primo ammodernamento completo nel 1995, una trentina di anni dopo l’inaugurazione. Successivamente, nel 2006 si erano conclusi i lavori alla nuova ala. Il dossier al momento - lo ricordiamo - è passato dalle mani di Giorgio Soldini (non rieletto) a quelle di Vito Lo Russo. Il neomunicipale ha infatti assunto la guida del Dicastero anziani e ambiente della Città di Bellinzona.
Verso nuovi spazi
Casa Greina può contare attualmente su quasi un centinaio di collaboratori e su una sessantina di posti letto. Mentre, nelle altre strutture per la terza età presenti sul territorio cittadino, i posti sono oltre 600 (556 per soggiorni definitivi e 50 per quelli temporanei) aveva spiegato la Città, sempre nella risposta a Fabio Briccola. Ventilando anche la possibilità di prevedere nuove edificazioni per rispondere alle crescenti esigenze di questo settore.