I Verdi contro il potenziamento dell'A2: «Congelate il progetto»
«Visioni del passato». È in questi termini che i Verdi del Ticino vedono il progetto di potenziamento dell’autostrada A2 tra Lugano Sud e Mendrisio (PoLuMe, terza corsia dinamica). Tanto che, con una risoluzione, chiedono alla Confederazione e al Cantone di congelare il progetto «puntando fin da subito maggiormente sulle alternative al mezzo motorizzato privato».
Il documento verte su sei punti principali. Primo: aumentare la capacità di transito implicherebbe lo spostamento dei colli di bottiglia all’interno degli agglomerati urbani (Luganese e Mendrisiotto) portando a una ulteriore saturazione della rete stradale e d ulteriori costi. Secondo: l’aumento della capacità dell’A2 è in contrasto con i principi dell’articolo 84 della Costituzione Svizzera sulla protezione delle Alpi (trasferimento dalla strada alla ferrovia del traffico merci e ampliamento delle strade). Terzo: a lungo termine, si rischia di peggiorare la situazione causando un aumento complessivo del traffico motorizzato privato. Quarto: non si tiene conto né delle alternative (mezzi pubblici, mobilità lenta), né delle nuove pratiche e tecnologie (telelavoro, teleconferenze, piattaforme per stimolare la condivisione dell’auto) che potrebbero di fatto contribuire alla diminuzione del traffico e alla gestione dei flussi dei veicoli. Quinto: è prioritario investire le limitate risorse finanziarie a disposizione nel potenziamento del mezzo di trasporto pubblico (bus, TILO, car sharing, AlpTransit a sud di Lugano in tempi brevi, Croce federale della mobilità). Sesto: il progetto PoLuMe è una rischiosa concorrenza per l'ulteriore sviluppo ferroviario dell’asse nord-sud e rischia di contribuire a far fallire la strategia di trasferimento del traffico dalla gomma alla rotaia sia per le persone che per le merci.