Chiasso

Il Centro Ovale del futuro tra speranza e scaramanzia

Ottimismo, ma anche timore e prudenza: i sentimenti che aleggiano attorno al rilancio della struttura non sono uniformi – Arrigoni: «Speriamo in bene, vale la pena aspettare» – Fontana-Lupi: «Un ulteriore hotel serve»
Riflessi nel futuro. © CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
05.01.2024 06:00

Sarà che è diventato un po’ il simbolo di una cittadina che ambisce a essere (e forse tornare) innovatrice. Sarà per la forma originale e bizzarra della struttura, che intimorisce e affascina allo stesso tempo. Sarà perché un po’ tutti desiderano consegnare al passato il capitolo storico in cui il luogo è chiuso e inutilizzato. Sta di fatto che la notizia dell’imminente rilancio del Centro Ovale di Chiasso (vedi CdT del 23 dicembre) ha suscitato parecchio interesse e curiosità. A contribuire verosimilmente è stata anche la destinazione prospettata, con gli esports e la realtà virtuale – un mondo per molti sconosciuto e sostanzialmente inesistente in Ticino – come motore del rilancio dell’iconica struttura.

Della rimessa in funzione dello stabile (che accoglierà anche un hotel, un ristorante e alcuni negozi) non beneficeranno però solo i «gamer» e gli amanti della realtà virtuale. La rinascita in questi termini potrebbe avere ripercussioni positive in svariati ambiti, da quello turistico, a quello occupazionale, a quello commerciale ed economico. «Quali sono le speranze e le aspettative legate al progetto? Quali le possibili ricadute per il territorio?» sono quindi le domande a cui abbiamo cercato di rispondere. E nel tentativo di farlo abbiamo appurato che insieme all’ottimismo il sentimento predominante al momento è la prudenza.

Partiamo dall’ambito turistico: «Per comprendere il potenziale reale molti dettagli devono essere chiariti, in particolare per quanto concerne l’offerta del futuro Centro Ovale – esordisce la direttrice di Mendrisiotto Turismo Nadia Fontana-Lupi –. Ciò che è certo è comunque che voler portare a Chiasso qualcosa di innovativo e che ad oggi non esiste è positivo e un sicuro vantaggio per la regione». Particolarmente interessante per Fontana-Lupi sarà «la messa a disposizione di camere, perché vuol dire che porteranno persone alle nostre latitudini. A Chiasso inoltre un’ulteriore struttura alberghiera serve».

Da considerare c’è anche l’età dei futuri frequentatori del Centro Ovale: «Sembra che si vada nella direzione di un pubblico giovane e anche questo è positivo. Sebbene a dirci con precisione come collocare la struttura nell’offerta turistica della regione saranno gli aspetti ancora da chiarire, la diversificazione prospettata dell’offerta è sin da subito interessante, così come il riutilizzo sensato di uno spazio molto bello e grande».

Lavoro e immagine

Alle parole attendiste della direttrice di Mendrisiotto Turismo seguono quelle caute e forse un po’ timorose del sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni: «Ricadute positive? Sarà eventualmente musica del 2025 perché dalle ultime informazioni in mio possesso il Centro Ovale non riaprirà prima della fine del 2024, di certo non prima dell’autunno prossimo. Quest’anno sarà dedicato alla ristrutturazione, però vale sicuramente la pena aspettare; speriamo davvero si concretizzino i buoni propositi». Insomma, la pubblicazione del progetto di rilancio non basta ad Arrigoni per cantar vittoria, troppe le peripezie vissute dal Centro Ovale negli ultimi anni, con annesse vare idee di rilancio, tutte naufragate. Dalle sue parole ci sembra però che trapeli anche un po’ di scaramanzia. E gliela concediamo. «Parlando di ricadute positive ne vedo sostanzialmente due, la prima è l’arrivo di persone a Chiasso, soprattutto giovani, la seconda è occupazionale, spero che saranno creati posti di lavoro anche per residenti». Da non sottovalutare una terza ricaduta, a cui accenna in conlcusione Arrigoni: «Sarà un’ulteriore tappa della riqualificazione di un grande quartiere, una zona oggi rivalutata». E un quartiere che potrà continuare a disporre di posteggi utili, l’intenzione, seppur non formalmente concretizzata, è infatti «di continuare a consacrare ad uso pubblico un piano dell’autosilo del Centro Ovale, mentre un livello sarà a disposizione dei futuri clienti».

A guardare con occhio speranzoso il rilancio sono anche i commercianti: «Ogni attività che arriva sul territorio dà una speranza perché può portate visibilità e immagine positiva – commenta il presidente della Società Commercianti Mendrisiotto Davide Rampoldi –. È chiaro che il tutto è subordinato al successo o meno dell’iniziativa perché se il progetto diventa chimera tutto l’ottimismo diventa negatività. Preferisco essere prudente ma il disegno è indubbiamente innovativo e visionario, nella zona di Milano al momento queste realtà sono gettonatissime. Per ora vedo quindi possibili ricadute positive a livello di immagine, per ripercussioni virtuose di altro tipo bisognerà aspettare».

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