Il progetto

Il prossimo ‘Luci e Ombre’? «Ecologico e rivoluzionario»

Dietro le quinte del grande spettacolo di fuochi d’artificio dell'8 luglio a Locarno, uno dei maggiori in Svizzera, tra segreti e sorprese - Da martedì le zattere sono sul lago per la preparazione: «Sfruttiamo un materiale speciale meno inquinante, che abbiamo appena brevettato»
Un'immagine tratta dallo spettacolo «Luci e Ombre» del 2023; in primo piano, Andrea Colombo, titolare con il gemello Luca della storica azienda La Pirotecnica di Ascona
Jona Mantovan
25.06.2024 06:00

La rivoluzione ecologica passa... per Luci e Ombre. Lo spettacolo di fuochi d’artificio di Locarno, uno dei maggiori in Svizzera, già nel 2023 ha introdotto l’impiego di un materiale innovativo. E l’edizione di quest’anno - la ventottesima, dal 4 luglio con tantissime attività sul lungolago e culmine «piro-musicale» lunedì 8 luglio alle 22 (rinviato a causa della pioggia, originariamente era previsto per sabato 6 luglio) - non sarà da meno. «È una sorta di plastica ricavata dal mais, biodegradabile ma comunque resistente», spiega Andrea Colombo - titolare insieme al gemello, Luca, della ditta La Pirotecnica di Ascona -, mostrando un fascicolo di testo fitto fitto. «È il nostro brevetto, pronto per l’invio a Berna, che potrebbe risolvere il problema delle microplastiche in vari campi industriali. Noi lo usiamo come copertura dei mortai, i “cannoni” che sparano le bombe pirotecniche», spiega il 44.enne al Corriere del Ticino.

Oltre 40 persone all’opera

In questi giorni, l’azienda di Ascona è alle prese con la pianificazione del grande evento. «Da oggi, mettiamo le zattere nel lago, in zona Mappo. La coreografia, che per la prima volta include la sincronizzazione tra musica e fuochi, l’abbiamo preparata un paio di mesi fa. Un gruppo di persone è al lavoro da un po’, ma ora saremo una quarantina in tutto a dare man forte ai preparativi». Tutte persone specializzate nella manipolazione di materiali esplosivi, che si aggiungono al «nucleo» di quattro. «Molte le conosciamo da anni. Provengono tutte dal locarnese e per alcuni è una sorta di attività accessoria da svolgere nel tempo libero, altri sono liberi professionisti».

Per tornare al capitolo ambiente, il nostro interlocutore promette meno inquinamento anche dal punto di vista del rumore. «Le “bombe” che spariamo subiscono controlli severi e le regole in Svizzera sono anche più restrittive di quelle europee. Per esempio con il limite di 120 decibel».

«Un buon 60% in meno»

Colombo cita anche uno studio di myclimate, nel quale l’impatto della parte pirotecnica di una manifestazione su più giorni sarebbe quantificato in appena il due percento. «Rispetto a cinque anni fa e considerando i vari aspetti, il programma che proponiamo quest’anno arriva a un buon 60% in meno, sotto il profilo dell’impatto ambientale».

«I droni? Li abbiamo, ma...»

Al netto dell’uso dei droni che però «non danno lo stesso effetto, la stessa emozione. E parlo per esperienza diretta, perché ne abbiamo a centinaia e li usiamo dal 2018, ben prima che fosse di moda compararli ai fuochi artificiali perché “inquinano meno”».

Un aspetto non secondario, quello dell’ambiente, anche perché la «creatura» in questione, Luci e Ombre appunto, ha qualcosa di speciale. «Certo, qui giochiamo in casa. Può essere Locarno, ma in realtà ogni spettacolo in Ticino è unico. Siamo partiti da qui e ci siamo fatti valere. Oggi lavoriamo molto in tutta la Svizzera ma anche all’estero. Madeira, Malta, Canada, Cina, Arabia Saudita. Giriamo tanto, insomma».

Questo 2024, però, riserva la sorpresa della musica. Le esplosioni saranno sincronizzate con una miscela di brani per tutti i gusti, messa a punto dallo stesso Andrea, sulla cui testa si è aggiunto così - oltre a quello di pirotecnico, dronista e di inventore di materiali ecologici - un «cappello» da disc-jockey.

«Il cielo è la mia tela»

«Le tracce saranno diffuse da un nostro speciale impianto che installiamo, mentre le tracce che fanno parte della selezione che andrà “in onda” vanno dagli anni Novanta a oggi, cercando di coinvolgere tutti i tipi di pubblico. Dal giovincello al sessantenne che conosce la musica».

La sfida è creare l’abbinamento giusto «sfruttando i vari momenti delle melodie. Magari c’è un inizio lento e poi di colpo cambia. Io e mio fratello ci confrontiamo costantemente. Questo lavoro è un’arte, come dipingere. Picasso creava capolavori su tela. Io, invece, ho il talento di dipingere il cielo».

Tanta strada, percorsa da una piccola ditta locale nata negli anni Trenta da Guido Pancaldi (popolare giudice alla trasmissione Giochi senza frontiere) e ora azienda capofila in Svizzera. «Siamo cresciuti davvero molto. Fino a diventare una delle più grandi realtà in questo campo a livello nazionale».

NOTA DI REDAZIONE: La data dell'evento è stata aggiornata (lunedì 8 luglio alle 22).

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