Il progetto

«Il villaggio natalizio di Locarno funziona. E ora lo vogliamo più grande»

Giovedì 11 aprile scade il bando di concorso per dare seguito all’evento «Winterland» nei prossimi cinque anni - «Va considerato anche il cantiere della Nouvelle Belle Époque in Largo Zorzi: le due realtà dovranno parlarsi e interagire»
La manifestazione, nell'edizione del 2023, aveva attirato 300.000 persone in 45 giorni © CdT/Chiara Zocchetti
Jona Mantovan
25.03.2024 23:30

Anche nel 2023 il villaggio natalizio aveva illuminato la Piazza Grande di Locarno. Intitolato «Winterland», nell’arco dei 45 giorni di apertura (494 ore, per la precisione) aveva segnato un primato di 300.000 presenze. Un’iniziativa che, oggettivamente, ha funzionato. E ora la Città pensa alla nuova versione, dal 2024 al 2028: il bando di concorso per una proposta quinquennale, infatti, è agli sgoccioli, giungendo a scadenza l’11 aprile. Cosa dovranno aspettarsi i cittadini? Quali e quanti sono i progetti già finiti sulle scrivanie di Palazzo Marcacci? Per saperne qualcosa in più, il Corriere del Ticino si è rivolto direttamente al vicesindaco Giuseppe Cotti.

Quella rinuncia a sorpresa

Ricordando le parole dei promotori dell’anno scorso, l’idea è sempre stata quella di offrire qualcosa di «grande, molto più grande». Che per ragioni di tempistiche (data la rinuncia a sorpresa di Locarno On Ice, comunicata in agosto, dopo un ciclo quasi ventennale) non era stato possibile mettere compiutamente in piedi nella prima versione di «Winterland», che l’autorità ha comunque valutato come «fortunata».

Le aspettative sono alte, considerando l’ottima organizzazione del 2023 e l’importante riscontro di pubblico
Giuseppe Cotti, vicesindaco di Locarno

«L’Esecutivo prenderà atto delle candidature pervenute solo dopo il termine fissato», premette il vicesindaco. «Ma sarà poi il nuovo Municipio a dover procedere alla selezione e alla decisione finale». Per questa legislatura, quindi, i giochi sono fatti. C’è poi la questione delle aspettative. Si sogna in grande, appunto. «Sì, anche solo a titolo personale, posso dire che le aspettative sono elevate, giustamente. E questo considerando non solo l’ottima organizzazione dell’edizione 2023, ma anche l’importante riscontro a livello di pubblico». Per sognare in grande, però, ci vuole anche lo spazio. Il bando di concorso, tecnicamente, non esclude «un’estensione del perimetro».

Questione di dialogo

Un perimetro che, per forza di cose, rischia di intrecciarsi con l’altro grande cantiere oltre Piazza Grande, quello della «Nouvelle Belle Époque» che sarà presentato in una versione affinata mercoledì sera. Un progetto che mira a ridisegnare l’intero centro urbano per un’area complessiva di oltre 40.000 metri quadrati, trasformando Largo Zorzi in uno spazio d’incontro pregiato affacciato sul Verbano. La distesa, così ripensata, potrà vantare una fascia alberata dalla magnolia della Posta fino al Debarcadero, con una grande panca monolitica completata da una fontana a livello della pavimentazione e con getti verticali, in modo da non ostacolare l’utilizzo dell’area per le manifestazioni.

Sempre Giuseppe Cotti conferma che, giocoforza, queste due realtà–il cantiere della «Nouvelle Belle Époque» e la nuova versione del villaggio natalizio, appunto–dovranno integrarsi: «Dovranno interagire e parlarsi, occorrerà mettere a punto una serie di valutazioni anche perché, a un certo momento, si dovrà passare dalla fase di proposta e progettazione a quella di realizzazione».

Manifestazione apprezzata

L’iniziativa di Locarno, destinata a ravvivare una stagione altrimenti spenta, e che ha fatto scuola, è stata un successo. Tutto è iniziato con Locarno On Ice, che offriva una grande pista di pattinaggio in Piazza Grande. Tuttavia, negli ultimi anni, c’erano stati dei malumori da parte degli esercenti che si erano visti chiudere le terrazze da un perimetro considerato troppo «severo». A questo si è aggiunta l’improvvisa rinuncia dei promotori comunicata in agosto, un periodo chiave per l’avvio dei lavori dedicati alla nuova edizione.

Salvataggio in extremis

Nonostante tutto, l’evento è stato salvato in extremis dal suo ideatore e responsabile, Michael Lämmler, riuscito a formare una partnership con enjoyARENA SA (Alessandro e Claudio Fuchs e Eduard Stöckli). In pochi mesi sono riusciti a creare un evento che ha divertito sia gli adulti sia i bambini provenienti non solo dalla regione e dal cantone, ma da tutta la Svizzera e da oltreconfine.

Ecco dunque che si ripropone il sogno di un’atmosfera magica, dallo scivolo ghiacciato alla pista per pattinare, passando per le proiezioni immersive sugli edifici storici che fanno da cornice alla fiaba. Un sogno condito da tanta, tanta musica da «assaporare» nel grande pavillon trasparente. Per fare un paragone, nel 2023 i concerti (gratuiti) dal vivo sono stati 45, e sul palco sono sfilati 40 fra dischi di platino e d’oro, oltre a 21 complessi ticinesi.

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