«In Australia UBS paga gli uomini il 40% in più rispetto alle donne»
Il problema non è nuovo: stiamo parlando delle differenze salariali tra uomini e donne. Nonostante negli ultimi anni la sensibilità verso le questioni legate alla parità di genere sia aumentata, non si è ancora riusciti a raggiungere l’eguaglianza tra uomini e donne.
Impegnati a cercare di colmare i divari retributivi di genere ci sono, oltre al mondo economico, diversi Stati. Tra di essi anche il Governo australiano che, negli scorsi giorni, per la prima volta ha pubblicato, tramite la Workplace Gender Equality Agency (WGEA), i dati riguardanti i divari retributivi di genere per quasi 5.000 datori di lavoro del settore privato operanti nel Pese. La pubblicazione ha lo scopo di attirare l’attenzione delle aziende sulle differenze tra uomini e donne che ancora sussistono sul posto di lavoro spingendole a muoversi più velocemente per colmare il gap. In proposito, la ministra australiana per le questioni femminili (Minister for Woman) Katy Gallagher ha dichiarato che «il divario retributivo di genere è un problema persistente e complesso che costa all’economia del Paese 51,8 miliardi di dollari ogni anno».
Il caso UBS
Ma cosa emerge dai dati pubblicati dalla Workplace Gender Equality Agency e qual è l’interesse per noi in Svizzera? Tra le aziende finite sotto la lente dell'agenzia governativa australiana c’è anche UBS i cui dipendenti di sesso maschile guadagnano in media oltre il 40% in più rispetto alle donne. Nel settore finanziario-assicurativo, evidenzia l’indagine, il divario medio nella retribuzione tra uomini e donne è del 26%, il secondo più alto tra tutti i settori analizzati dopo quello delle costruzioni.
Contatta sulla questione da Bloomberg, UBS ha risposto che «il divario retributivo di genere riflette una minore rappresentazione delle donne nei ruoli di responsabilità». UBS sottolinea quindi come la forte presenza maschile in tali posizioni sia un aspetto che accomuna la maggior parte delle imprese attive nel settore finanziario. La banca svizzera evidenzia poi che «da una prospettiva di equità retributiva, che consiste nel retribuire equamente i dipendenti di sesso maschile e femminile per lo stesso ruolo o per un ruolo simile, UBS effettua revisioni annuali delle retribuzioni per garantire che non esistano pregiudizi di genere. Tali revisioni tengono conto del ruolo, compreso il livello di supervisione, dell'ambito di controllo, della funzione aziendale, dell'esperienza e delle prestazioni attuali e passate». UBS conclude pertanto di essere certa che «i dipendenti sono pagati allo stesso modo per ruoli uguali o simili e per lavori di pari valore indipendentemente dal genere».
Attenzione a come sono raccolti i dati
Dalla presa di posizione di UBS emerge un aspetto fondamentale: come sono stati raccolti i dati dalla Workplace Gender Equality Agency. Nell’elaborazione della propria statistica, infatti, l’agenzia governativa australiana compara la retribuzione mediana invece di guardare se uomini e donne sono pagati allo stesso modo per il medesimo ruolo. Ciò significa che le aziende con un numero maggiore di uomini con ruoli di responsabilità, quelli cioè con un salario più alto, presentano di conseguenza divari retributivi di genere più marcati.
In merito al modo con cui sono stati raccolti i dati dalla Workplace Gender Equality Agency, UBS scrive nella presa di posizione inviata a Bloomberg che «il divario WGEA potrà essere ridotto solo aumentando il numero delle donne che occupano posizioni chiave e i ruoli più retribuiti». La banca svizzera spiega quindi che la sua «strategia di genere intende accrescere la rappresentazione femminile nelle posizioni di comando». In questo senso, l’istituto svizzero chiarisce come la sua strategia si incentri su tre assi principali: «assumere più donne, mantenere in azienda più donne e promuovere più donne». UBS chiosa quindi sottolineando come le proprie «politiche e pratiche siano progettate per garantire a tutti i dipendenti siano trattati in modo equo».
Non solo UBS
UBS non è comunque l’unica azienda del settore finanziario a presentare un divario salariale molto marcato tra uomini e donne. Sulla stessa lunghezza d’onda si trovano anche Morgan Stanley, che pure paga gli uomini oltre il 40% in più rispetto alle donne, nonché Barrenjoey Capital Partners Pty Ltd. e Bank of America. Sopra la media di settore per quanto attiene al divario salariale di genere troviamo pure Goldman Sachs Australia, Citigroup Australia, Commonwealth Bank of Australia e Westpac Banking Corp.
Il fenomeno osserva inoltre Bloomberg, interessa anche altri Paesi. In Giappone, per esempio, le donne che lavorano per le banche più importanti guadagnano poco più della metà rispetto a quanto guadagnano i colleghi uomini.
Tornando all’indagine della Workplace Gender Equality Agency australiana, le aziende più virtuose del settore finanziario-assicurativo sono invece l’Australia & New Zealand Banking Group (divario uomini-donne del 23%), il Macquarie Group (22%) e la Banca nazionale australiana (19%).