Incroci pericolosi: c'è un nuovo «campione»

Prima, la buona notizia. Il «diabolico incrocio» fra via La Santa, via Rava e la Lidl di Viganello, teatro ogni anni di 5-6 incidenti della circolazione, non è più il punto maggiormente pericoloso di Lugano. La cattiva, ovviamente, è che il primato spetta ora a un’altra zona: l’incrocio tra via Pioda e via Bossi, dove nel 2022 è avvenuta una decina di incidenti. A dirlo sono le statistiche pubblicate sul volume «Lugano in cifre» curato dal Servizio di statistica urbana della Città. I numeri, va precisato, sono relativi agli interventi della polizia e le cifre non sono complete, perché non sempre gli agenti indicano i numeri civici presso i quali avvengono i sinistri. Ma anche limitandoci alle sole vie, la pericolosità di determinate zone è confermata.
Vai, frena, vai, frena
Osserviamo da vicino il tratto di strada diventato «campione» di pericolosità. Non abbiamo informazioni specifiche su come siano avvenuti gli incidenti, ma qualche considerazione si può fare. Il flusso più importante di veicoli è quello che s’immette in via Pioda da corso Pestalozzi e sale lungo due corsie verso l’intersezione con via Balestra. Il primo tratto della strada non è interrotto da strisce pedonali e diverse auto tendono a «tirare»: primo fattore di rischio. Il problema è che all’accelerata può seguire quasi subito una brusca frenata. Ad esempio, come abbiamo potuto verificare sul posto, per far passare qualche pedone che attraversa fuori dalle strisce – non per fornire alibi, ma il semaforo per i pedoni all’imbocco di via Pioda è tra i più estenuanti di tutta Lugano – oppure le auto che s’immettono da via Frasca. Poi si arriva al citato incrocio con via Bossi, dove le vetture dirette verso corso Elvezia devono comunque attraversare due corsie. Classico problema: l’auto della prima corsia ci lascia passare, noi procediamo e poi spunta un’altra vettura sulla seconda corsia. La visibilità può essere resa più difficile anche dalla presenza di diversi bus che svoltano verso il vicino autosilo Balestra. Per entrare in quel parcheggio, tra l’altro, le auto devono rallentare, o peggio, per chi si trova sulla corsia di destra, tagliare in extremis quella di sinistra. L’ultima insidia è il semaforo che dà su via Balestra: vedendo la luce verde o quella gialla – anche questo l’abbiamo constatato sul posto – alcuni conducenti pigiano sull’acceleratore per passare in tempo; proprio in un tratto dove invece, per i motivi che abbiamo spiegato, dovrebbero rallentare.

Sempre arancione
Tornando a Viganello, che resta comunque una zona «a rischio», è bene ricordare che la strada principale – che a monte è via Pazzalino e a valle via La Santa – presenta in particolare due punti critici in cui le auto s’immettono sulla via o rallentano per svoltare: l’incrocio di via Rava e il parcheggio di fronte alla Lidl. Si parte, si frena, si riparte e si frena ancora, mentre chi viene dalle strade laterali aspetta un varco in cui potersi infilare. E infatti, il tratto continua a essere marcato in arancione nella cartina: negli ultimi quattro anni, la via è finita sempre fra le strade più pericolose con un numero d’incidenti superiore a 9. Così come lo sono via Ciani, via Ceresio, viale Castagnola, via Balestra, via Zurigo, via San Gottardo, via Maraini, via Besso e Riva Caccia. Guardando a tutto il territorio della città, lo scorso anno, il numero di incidenti stradali è tornato a crescere: come nel 2019 sono stati 638 contro i 583 del 2021 e i 482 del «pandemico» 2020.Rispetto al 2021 sono aumentati i feriti leggeri (da 67 a 80) mentre il numero di quelli gravi è rimasto stabile (28), con purtroppo un decesso. Se consideriamo l’evoluzione del numero d’incidenti a Lugano negli ultimi dieci anni, comunque, la tendenza è confortante: nel 2010 erano stati 1.012 con 141 feriti leggeri, 45 gravi e 2 morti. Poi la situazione è gradualmente migliorata.
Più radar amici
La municipale Karin Valenzano Rossi fa sapere che la Città, per la sicurezza stradale, «lavora tanto e su più fronti». «Ad esempio – precisa – con il piano di mobilità scolastica, ora al vaglio delle commissioni; con il progetto di estensione delle zone 30 in alcune aree residenziali della città; e poi con il previsto aumento dei radar amici, che hanno comunque un effetto deterrente».