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Iran: eseguita la condanna a morte di un secondo manifestante

Majidreza Rahnavard, è stato giustiziato questa mattina a Mashhad, con l'accusa di aver ucciso due Basiji, componenti della forza paramilitare fondata dall'ayatollah Khomeini – L'esecuzione è arrivata a soli 23 giorni dall'arresto
© AP/CLEMENS BILAN
Ats
12.12.2022 07:15

(Aggiornata alle11.59) Un secondo manifestante, Majidreza Rahnavard, è stato giustiziato questa mattina a Mashhad, in Iran, con l'accusa di aver ucciso due Basiji, componenti della forza paramilitare fondata dall'ayatollah Khomeini.

Secondo l'agenzia di stampa della magistratura Mizan, Rahnavard è stato condannato per 'muharebeh' (la 'guerra contro Dio') per aver accoltellato a morte due Basiji, Hossein Zeinalzadeh e Danial Rezazadeh, e averne feriti altri quattro a Mashhad, nella provincia di Khorasan Razavi, il 17 novembre, durante la rivolta in atto dal 16 settembre, dopo la morte in custodia di Mahsa Amini, accusata di avere indossato l'hijab in modo 'improprio'.

Secondo gli attivisti per i diritti umani, Rhanavard è stato duramente picchiato durante la detenzione, tanto da subire durante l'arresto la frattura di un braccio.

Successivamente è stato esposto alla TV di Stato mentre confessava gli omicidi, secondo gli osservatori e gli attivisti sotto la pressione delle autorità.

È il secondo manifestante giustiziato dopo Mohsen Shekari, impiccato giovedì scorso, anche lui condannato per Muharebeh, per aver partecipato a un blocco stradale e ferito un Basiji durante le proteste.

Esecuzione dopo solo 23 giorni dall'arresto

Majidreza Rahnavard, il secondo manifestante condannato a morte in Iran, aveva 23 anni ed è stato ucciso dopo soli 23 giorni dall'arresto con un processo in tempi lampo. L'agenzia di stampa Meezan, affiliata alla Magistratura della Repubblica islamica, ha pubblicato, come riporta Bbc Persian, le immagini dell'esecuzione in una delle strade di Mashhad, nel nord est dell'Iran. Le immagini mostrano che durante l'esecuzione molti agenti si coprivano il volto e l'area era bloccata con blocchi di cemento.

L'avvocato iraniano Pegah Bani Hashemi ha detto alla Bbc Persian che l'attuale situazione della magistratura è inaccettabile, affermando che l'esecuzione 23 giorni dopo l'arresto ricorda i tribunali sul campo e osserva che il processo non è stato mai così veloce.

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