Jorit: «Lungi da me elogiare Putin», ma «bisogna fermare la guerra»

«La recente visita in Russia è coerente rispetto al percorso di militanza artistica che porto avanti da anni e, come le precedenti, ambisce a diffondere un messaggio di pace». Così, in un post su Instagram, si è espresso lo street artisti napoletano Jorit, dopo la polemica nata dalla foto e le sue frasi su Putin.
Lo scorso luglio, aveva fatto discutere per un murale a Mariupol. Jorit (all'anagrafe Ciro Cirullo) aveva dimostrato una volta di più di aver sposato la narrazione russa; e la protagonista dell'opera, in realtà, non era «una bambina del Donbass che ha vissuto i suoi primi anni immersa nella guerra», come sostenuto dallo stesso artista, ma una ragazzina australiana. Lo scatto era della madre, una fotografa di professione pluripremiata.
Negli scorsi giorni Jorit ha elogiato il presidente russo Vladimir Putin nell'ambito del Festival della Gioventù di Sochi. Un elogio conclusosi con una foto, assieme, sul palco. «Voglio mostrare all’Italia che sei un essere umano come tutti e contrastare la propaganda occidentale». Una foto, «per ribadire che siamo tutti parte della comunità umana». Lo street artist si trova da alcuni giorni a Sochi, sede delle Olimpiadi invernali nel 2014 e sede del suo ultimo lavoro, un murale dedicato a Ornella Muti. E lo street artist ha accolto proprio l'attrice e sua figlia Naike Rivelli sulle sponde del Mar Nero, con foto ricordo davanti all'opera. «A coloro che ci domandano ancora il nostro pensiero politico? Sempre pro pace», ha detto sui social Naike Rivelli.
Ma la polemica, come detto, è esplosa e Ciro Cirullo è tornato sui social per prendere posizione. Ha parlato di pace, ma anche (ancora) di «propaganda di guerra» che «ci ha fatto credere che da una parte ci siano i buoni (Occidente) e dall'altra i cattivi (Russia, in futuro anche la Cina?)». «Le foto del bacio di Meloni con Biden o Netanyahu dovrebbero far discutere quantomeno più della mia con Putin», ha aggiunto. «Lungi da me elogiare Putin, ma come non rompere la bolla di propaganda che ci vuole in conflitto e sempre su più fronti?».
Lo street artist ha concluso con una sorta di appello ai politici europei, che «devono immediatamente riprendere i contatti diplomatici e aprire un dialogo con la Russia» per «fermare la guerra, costruire ponti tra i popoli». «Bisogna farlo ora!».
