L'intervista

«La nostra vita da acrobate, in volo sul pubblico del Circo Knie»

Dietro le quinte del più popolare spettacolo itinerante della Svizzera, ad Agno fino al 3 dicembre, con le due ginnaste Ksenia e Katia: «Volteggiamo sopra le vostre teste dentro una cascata d'acqua»
Ekaterina Errani (al centro) e, a destra, Ksenia Bereziuk al termine del loro numero nella cascata d'acqua del Circo Knie insieme a Tatyana Bitkine
Jona Mantovan
02.12.2023 13:30

C'è la sfera d'acciaio con i motociclisti che girano al suo interno come i fiocchi di una palla di vetro dal paesaggio invernale (primato mondiale, tra l'altro). Ci sono i gruppi di saltimbanchi che costruiscono torri umane catapultandosi con un trampolino uno sull'altro. Ci sono musica, balli, coreografie con i cavalli, certo. E poi ci sono loro: Ksenia, Katia e Tatyana, trio tutto al femminile che danza sospeso nell'aria. Come in una magia, ammaliano il pubblico del Circo Knie tenendolo con il naso all'insù. Le loro mosse affascinanti a quasi dieci metri d'altezza hanno conquistato sospiri di stupore. E c'è da scommettere che lo faranno ancora, dato che lo spettacolo itinerante più popolare della Svizzera si trova ad Agno ancora fino al 3 dicembre. Aggiungiamo, poi, il fatto che il loro numero sulle cinghie sia pure ambientato all'interno di una cascata d'acqua... ed ecco la ricetta perfetta che unisce eleganza, agilità e forza. Tre qualità per tre giovani artiste che si presentano nell'arena indossando costumi luccicanti che brillano sotto i fari colorati e capelli lunghi sciolti (rossi, biondi e neri). Ma com'è la loro vita, una volta che scendono a terra e una volta spenta musica e riflettori? Il Corriere del Ticino lo ha chiesto direttamente a due di loro, Ksenia e Katia. Quasi non si notano, entrambe con vestiti caldi e comodi, a passeggio nei dintorni del prato in zona Bolette mentre si godono il loro tempo libero all'ombra del tendone. La giornata è soleggiata anche se l'aria è piuttosto fredda. «Sì, siamo stati fortunati con il meteo, finora». Gentili, alla mano. Si esprimono in perfetto italiano. «Merito dei nostri mariti, che ce l'hanno insegnato» esclama Katia, 33 anni, il cui nome esteso è Ekaterina Errani. «Cosa? Mi devi registrare? Noo... non voglio fare figure che poi lui mi prenderà in giro», ride la 30.enne Ksenia Bereziuk.

«Provengo da una famiglia circense. Sono la quarta generazione di artisti del circo. Abbiamo lavorato un po' in tutto il mondo, prima di arrivare al circo Knie: Las Vegas, New York, in Francia, in Germania... un po' ovunque», attacca Ekaterina, la più sicura delle due. Senza il pesante trucco sul viso, sembra quasi un'altra persona. «Sono nata in Texas. Mia mamma lavorava lì e poi sono nata io. È tutta la vita che viaggio e mi sposto di continuo».

La giovane, poi, racconta di aver conosciuto suo marito proprio all'organizzazione circense sangallese, anche lui acrobata esattamente come quello della collega Ksenia. «All'inizio lavoravamo separatamente, poi alla fine mi sono trasferita qui al Circo Knie grazie a Géraldine (Knie, direttrice, ndr) che mi ha dato la possibilità di lavorare a fianco di mio marito».

Un percorso simile ma un po' diverso per Ksenia: «Sono nata in Ucraina e cresciuta in città, a Kiev. Dopo quattro anni in un'accademia dedicata a questa professione mi sono unita al gruppo Troupe Bingo. Nel 2013 ho lavorato un anno al Circo Knie. Ho poi fatto altre esperienze per altri cinque-sei anni, lavorando un po' ovunque: in Germania, in America, in Francia...».

Anche a me piace ballare e sentire le emozioni che arrivano dal pubblico
Ksenia Bereziuk, 30 anni, acrobata aerea

Nella cascata

Katia, crescendo e vedendo quel che faceva la madre, ha capito che la sua strada era diversa. «Lei camminava in equilibrio sul filo a grandi altezze. Ma già all'epoca ero convinta che avrei volato, è una sensazione che mi attirava tanto da bambina. Mi sono impegnata a seguire questo sogno. Mi dà molta soddisfazione volare, essere libera» dice sorridendo, spostando lo sguardo su Ksenia, che aggiunge «Sì, anche a me piace ballare e sentire le emozioni che arrivano dal pubblico».

Si parlava della fontana. Della cascata d'acqua. Un vero e proprio muro costruito da sofisticatissimi ugelli in grado di regolare l'ampiezza dei getti fino a tessere interi motivi di goccioline che poi ricadono sul palco, ai piedi degli spettatori. «Dentro questa fontana la sensazione è molto diversa. Senti queste vampate d'acqua, come se fosse vento d'acqua che cade addosso. È una sensazione molto bella, in realtà».

La collega più giovane sottolinea come per preparare queste coreografie, in esclusiva per il Circo Knie, sono stati impiegati un paio di mesi in tutto. «Poi certo, ci sono anche alcune difficoltà... i piedi sono quasi subito bagnati, anche le mani a volte e per questo devi aggrapparti con un po' più di forza. Però ne vale la pena, l'immagine è molto, molto, bella».

Fa parte della nostra professione: far sembrare quel che facciamo come se fosse facile agli occhi del pubblico
Ekaterina Errani, 33 anni, acrobata aerea

A dieci metri d'altezza

Le tre ragazze, durante l'esibizione, sorridono nonostante i movimenti molto faticosi da eseguire: torsioni, salti, arrampicate. Com'è possibile? «Eh! Ormai fa parte della nostra professione: far sembrare quel che facciamo come se fosse facile agli occhi del pubblico. Che dire, ci vogliono anni e anni di prove», dice Katia.

«Il nostro numero dura quattro minuti e mezzo ed è molto complesso. La parte tecnica gestisce i getti d'acqua e poi ci siamo noi, che eseguiamo questi trucchi sulle funi, sulle cinghie. Sempre in mezzo all'acqua e a quasi dieci metri di altezza. Ma alla fine provo felicità, perché mi piace il mio lavoro», evidenzia Ksenia. «Sì», riprende Katia. «Devi provare tanto, è stancante fisicamente e a volte pure doloroso, però quello che riceviamo indietro dal pubblico, gli applausi... Questa energia supera tutto».

«Devi impegnarti a provare sempre, devi cercare di tenerti in forma fisica, così che non ti stanchi durante il lavoro», consiglia ancora la giovane dai capelli neri.

Questo è il mio lavoro, io sono cresciuta così e mi piace tanto sentire il pubblico
Ksenia

Gli allenamenti

Le due ragazze non sono infastidite dagli sguardi puntati sui loro corpi mentre si muovono tra le luci e la musica a tutto volume sotto il tendone. «Certo che no. Ti abitui e in fin dei conti sai che devi mostrare qualcosa che piace al pubblico. Ed è un vero piacere». «Sono d'accordo con Katia, non è per nulla un fastidio. Questo è il mio lavoro, io sono cresciuta così e mi piace tanto sentire il pubblico. Quando vado a lavorare, sento queste emozioni e gli applausi di approvazione dalle tribune».

E gli allenamenti? «Se siamo in un periodo di lavoro come questo, basta una sola ora al giorno. Ma capita, ogni tanto, di eseguire delle prove anche durante il giorno libero. Se poi siamo in una fase preparatoria per l'anno successivo, facciamo delle sessioni di prova di un paio d'ore al massimo», dice Ksenia. «Ma ogni tanto trascorriamo comunque un giorno di relax», aggiunge con una risata.

Beh, finché fisicamente mi sento bene, posso fare il mio lavoro. Spero fino a cinquant'anni
Ksenia

Il futuro

«Se stai lavorando a qualcosa di nuovo o se non ti senti al cento per cento, fai qualche prova supplementare», specifica Katia. «Altrimenti conduciamo una vita normale... È vero che quando ci sono più spettacoli hai bisogno calorie in più... e quindi mangio un po' di più. Ma è una vita normale, alla fine. Almeno. Non so cosa sia normale per le altre persone, ma noi siamo abituati così».

Ma come vedono il loro futuro queste ginnaste 'per aria'? Ksenia ride. Una domanda che proprio non si aspettava. «Beh, finché fisicamente mi sento bene, posso fare il mio lavoro. Spero almeno fino a cinquant'anni» esclama. Le due si scambiano alcune parole in russo, lingua che parlano normalmente tra loro. Scoppia una fragorosa risata a entrambe. Che cosa si saranno dette? «Le ho detto ‘puoi continuare a fare questo lavoro finché sei bella’», strepita Katia, scatenando una rinnovata vampata di ilarità. Un gioco tra loro, una battuta a dimostrare il livello di intesa.

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