Il caso

La palestra chiusa e lo sfratto per 1.812 franchi

Castione, una sentenza pubblicata oggi dal Tribunale federale fa chiarezza sugli ultimi mesi della struttura sulla quale indaga la Procura
© CdT
Alan Del Don
29.04.2025 17:38

«In concreto ancora una volta, quando si lamenta di avere avuto informazioni insufficienti dalla locatrice, la ricorrente si scosta inammissibilmente dai fatti accertati nella sentenza impugnata. Essa si confronta poi solo parzialmente con le considerazioni della Corte cantonale». Pollice verso del Tribunale federale, con una sentenza pubblicata oggi ma datata 18 marzo, alla società anonima che aveva in affitto la palestra Gimnasium di Castione e che si era appellata ai giudici di Losanna contro l’ordine di sfratto. Sulla cui chiusura, avvenuta lo scorso 22 gennaio, la Procura ha aperto un’inchiesta nei confronti dell’amministratore del centro fitness. L’ipotesi di reato è quella di truffa.

Conguaglio non contestato

Dello scoperto di 11.800 franchi circa (il conguaglio riferito alle spese accessorie del 2023) indicato nel febbraio 2024 la SA ha corrisposto poco più di 10 mila franchi nel giugno dello stesso anno. La Camera civile del Tribunale di appello ha però respinto la censura sollevata dalla società anonima confermando, così, lo sfratto.

«Pare infatti dimenticare (la SA, n.d.r.) di non avere contestato nel termine previsto dal contratto il conguaglio delle spese accessorie e di avere in questo modo concluso un accordo di saldo con la conseguenza di porre a suo carico la prova dell'inesattezza del conteggio - osserva il TF -. Anche quando nega che il suo agire sopra descritto doveva essere interpretato come un riconoscimento del debito per atti concludenti, essa ignora la motivazione fondata sul diritto processuale che ha portato la Corte cantonale a dichiarare inammissibile l'appello su questo punto».

In questo articolo:
Correlati