Le società ricreative in crisi dell'Alta Vallemaggia si preparano per l’inverno
In Alta Vallemaggia si conclude la fase dettata dall’urgenza causata dal tragico nubifragio che si era abbattuto a fine giugno tra Bavona e Lavizzara (nel quale sette persone hanno perso la vita, mentre ancora una manca all’appello) e si inizia a guardare in prospettiva. È la settimana della svolta, non solo per il ritiro dell’esercito e lo scioglimento dello Stato maggiore regionale di condotta, ma anche per la grande festa dello sport di domenica ad Aurigeno: oltre 1.500 partecipanti all’evento a favore delle società sportive costrette ad attraversare periodo di crisi senza precedenti, organizzato dall’Hockey club Ambrì Piotta. Dalla società di pattinaggio allo sci club passando per i tiratori, ecco come i gruppi della Lavizzara si preparano ad affrontare il periodo chiave dell’anno, con la ripresa (chi più, chi meno) delle attività.
Alla ricerca del ghiaccio
«La nostra pista è stata completamente distrutta. Era un punto di riferimento per tutta la valle», ricorda al Corriere del Ticino Stefano Zoppi, presidente della Società Pattinaggio Lavizzara. «E oggi dobbiamo far fronte a lunghe trasferte per raggiungere altre strutture in tutto il Ticino come Biasca, Ambrì, Bellinzona», aggiunge il 53.enne. La realtà conta un centinaio di attivi, perlopiù giovani fino ai vent’anni.
«La stagione è avviata e sta funzionando, anche se abbiamo grandi spese per i trasporti. Quest’anno possiamo contare sulla solidarietà, ma il prossimo è già un’incognita sotto il profilo finanziario. Non abbiamo entrate, mentre finora avevamo un budget annuale di 450.000 franchi, come una piccola azienda. Una seconda sfida importante, poi, sarà riuscire a contenere il più possibile gli abbandoni causati dal sacrificio chiesto per gli spostamenti. Penso per esempio a una ragazza che si allenerà ad Ascona. O a un altro che dovrà andare fino a Sonogno. Partire da Prato Sornico dopo una giornata di scuola può essere tosto».
La speranza, dice ancora Zoppi, sta nella ricostruzione della pista di ghiaccio spazzata via dall’alluvione. «Vorremmo che fosse mantenuta lì dov’era, ma anche quella è un’incognita. Inoltre, ci vorrà ancora del tempo per capire cosa succederà».
«La struttura è inagibile»
Non va meglio allo Sci club Lavizzara, una realtà che conta circa 170 associati, tra attivi e sostenitori. Il presidente Maurizio «Meury» Dazio sottolinea come la colonia di Mogno affittata per tre mesi all’anno sia ancora inagibile. «Varie parti sono state allagate, subendo danni all’impianto di riscaldamento, alle cucine, alle cantine». La burocrazia, evidenzia il 52.enne che occupa la carica da qualche anno - anche se siede nel comitato da tre decenni -, sembrerebbe aver ritardato l’inizio dei lavori di sistemazione.
«Abbiamo ovviamente dovuto rinunciare alle attività estive. Eventi e manifestazioni che promuovevamo sono saltati, poiché la strada non permetteva l’accesso. Per ragioni di opportunità e di sicurezza, abbiamo scelto di lasciar perdere». Altri danni, invece, sono più «sopportabili»: «Ce li aspettiamo, ormai arrivano con ogni ‘buzza’ che capita da queste parti». Il programma 2025/2026 partirà come sempre, «ma ci sarà un ‘piano B’ se non potremo sfruttare la colonia».
Marzio Demartini, a sua volta in comitato nonché presidente per sette anni della società di pattinaggio, oggi è comunque nel comitato dei tiratori della Lavizzara, oltre che presidente della Pro Brontallo.
«Bersagli danneggiati»
Il 44.enne conferma che al momento tutte le attività dei tiratori sono sospese: «Sì, abbiamo subito dei danni alla struttura dove si trovano i bersagli, a Prato Sornico. Un pezzo di terrapieno è franato, rendendo tutto inagibile. Per il momento, ci siamo fatti avanti con l’assicurazione e l’idea sarebbe di riuscire ripartire l’anno prossimo, in aprile». La settantina di associati, tra attivi e simpatizzanti, dovrà accontentarsi di svolgere attività altrove nel cantone. «Ma la stagione è ormai conclusa, fatto salvo per alcune manifestazioni e gare a cui parteciperemo», conclude.
NOTA DI REDAZIONE: Una prima versione di quest'articolo riportava in maniera non corretta il ruolo di Marzio Demartini, ora meglio precisato come presidente (e nel comitato) per sette anni della società di pattinaggio.
Il confronto nella mappa di Swisstopo: link qui
Le foto delle aree colpite nella mappa di Swisstopo: link qui