Leader tibetano difende il Dalai Lama: «Un gesto innocente»

(Aggiornato)
Il capo del governo tibetano in esilio ha difeso il Dalai Lama per l'episodio shock, ripreso in un video, in cui il leader spirituale ha baciato un bambino sulle labbra e poi gli ha chiesto: «Succhiami la lingua».
Le azioni del Dalai Lama sono state «innocenti» e sono state male interpretate, ha detto Penpa Tsering ai giornalisti durante un evento a Nuova Delhi, sottolineando - secondo quanto riporta la Cnn - che la bufera suscitata dal gesto del Dalai Lama ha «ferito» i seguaci del leader.
«Sua santità ha sempre vissuto nella santità, (seguendo la vita di) un monaco buddista, compreso il celibato. I suoi anni di pratica spirituale sono andati oltre i piaceri sensoriali», ha detto Tsering. Il Dalai Lama, premio Nobel per la pace, si era scusato dopo che il video era diventato virale.
Nella sua difesa senza incertezze del Dalai Lama, a proposito del video che ha scatenato una controversia globale e ha provocato le scuse dello stesso Dalai Lama, Penpa Tsering, il laico che ricopre il ruolo di «Sikyong», presidente del governo tibetano in esilio in India, afferma che «una campagna diffamatoria di tale portata, divenuta in così poco tempo globale, è stata orchestrata da Pechino».
«La vera vittima è lo stesso Dalai Lama», ha accusato il politico parlando coi giornalisti a Delhi. «Sono stati i cinesi a recuperare il video di un gesto al quale nessuno, tra le centinaia di presenti, aveva dato importanza. L'udienza si è tenuta a Dharamsala, lo scorso 28 febbraio, ed erano presenti anche rappresentanti dei media. Dobbiamo chiederci chi ha recuperato il video e lo ha rilanciato sul web».
Tsering ha aggiunto: «È triste che le azioni di Sua Santità siano state così travisate. Chi guarda il video dall'inizio alla fine capisce l'atteggiamento affettuoso, tipico di un nonno: il Dalai Lama ha 87 anni, non bisogna osservarlo e pensare di poterlo accusare come fosse un giovane. Tutti i fedeli tibetani sono stati feriti dalle accuse. Un'intera esistenza ispirata al celibato e alla pratica spirituale ha portato il Dalai Lama oltre la dimensione dei piaceri dei sensi».