Mendrisiotto

Linee bus lungo il confine: «Opportunità da sfruttare»

La notizia dell’intesa tra Berna e Roma per abolire il divieto di cabotaggio è stata accolta con positività: un domani, infatti, le compagnie di autobus potranno caricare e scaricare passeggeri anche nel Paese confinante – Rigamonti: «Potrà essere una valida alternativa al trasporto privato»
Resta ancora molta strada da percorrere, ma la via è tracciata. ©CdT/Gabriele Putzu
Stefano Lippmann
07.10.2024 06:00

«In futuro le compagnie di autobus italiane e svizzere potranno imbarcare e sbarcare passeggeri sui servizi di trasporto pubblico transfrontalieri nei rispettivi Paesi confinanti». Una conferma, quest’ultima, che arriva direttamente dall’Ufficio federale dei trasporti. Nell’edizione di venerdì abbiamo infatti riferito che tra Berna e Roma presto sarà firmato l’accordo per abolire il divieto di cabotaggio. In parole povere, una linea di trasporto italiano potrà, essenzialmente, effettuare anche fermate in Svizzera.

Oggi, invece, è consentita unicamente la fermata cosiddetta capolinea. Per il Mendrisiotto – coinvolto in particolar modo nel traffico di origine transfrontaliera – potrebbe essere davvero una buona notizia. Di questo ne è sicuramente convinto il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio Andrea Rigamonti. «Prendiamo atto con soddisfazione della prospettata sottoscrizione dell’accordo sull’eliminazione del divieto di cabotaggio» ci risponde. Proprio per questo motivo il presidente della CRTM ringrazia «il Cantone, i rappresentanti del Dipartimento del territorio e tutti gli addetti ai lavori che si sono impegnati per portare a termine questa importante riforma giuridica nell’ambito della mobilità». Un tema, quello della mobilità, che nel Mendrisiotto è particolarmente sentito, in determinate fasce orarie della giornata si potrebbe pure definire sofferto.

«La Commissione – continua Rigamonti – aveva più volte segnalato l’importanza di eliminare il divieto di cabotaggio proprio perché può nascere per il Mendrisiotto un’importante opportunità nell’ambito del trasporto pubblico su gomma». Dunque, concretamente, di cosa stiamo parlando? «Potranno essere realizzate delle linee di bus transfrontaliere – ci risponde – che potranno quindi collegare i paesi italiani della fascia di confine, per esempio, alle stazioni TiLo del Mendrisiotto, diventando di fatto un’ulteriore valida alternativa al trasporto privato». Una considerazione che, a mente del nostro interlocutore, trova un evidente riscontro nella quotidianità: «Oggi sappiamo che diversi paesi al di là del confine non sono serviti dalla ferrovia. Praticamente non dispongono di alcun trasporto pubblico diretto verso il Ticino e questo è un problema. Allo stesso modo – spiega Rigamonti – sappiamo del successo che riscontrano i bus navetta aziendali che offrono questo tipo di servizio».

«Siamo già pronti»

Nell’articolo di venerdì, il caposezione della mobilità del Dipartimento del territorio, Mirco Moser, specificava che «dopo la firma dell’accordo, per concretizzarlo occorrerà discutere e regolare molti aspetti più tecnici, con criteri chiari e condivisi».

Insomma, ci vorrà del tempo affinché tutti gli step possano compiersi. Dal lato, se vogliamo, «materiale», qualche passo in realtà è già stato compiuto. «La firma di questo accordo – rilancia il presidente della CRTM – tra l’altro ci trova già pronti. Nel senso che con il Cantone, segnatamente la Sezione della mobilità e la Regione Lombardia, negli scorsi anni avevamo promosso un progetto interreg denominato ‘Smisto’». In una prima fase, Smisto «aveva individuato i bacini di utenza dei frontalieri» e in una seconda fase «erano stati disegnati degli ipotetici tracciati di linee bus transfrontaliere». Detto altrimenti «il lavoro preparatorio per realizzare queste vie è già stato fatto, secondo me saggiamente, e questo ci pone in una posizione privilegiata».

Anche Rigamonti riconosce che v’è ancora un po’ di strada da percorrere: «Restano ancora molti dettagli tecnici e finanziari da risolvere, ma il tema fondamentale del cabotaggio è stato risolto».

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