Matteo Messina Denaro, parla «il vero» Andrea Bonafede
Cognome: Bonafede. Nome: Andrea. Nato il 23 ottobre 1963 a Campobello di Mazara (Trapani). Cittadinanza: italiana. Professione: geometra. Statura 178 centimetri, calvo, occhi castani, segni particolari nessuno. Sono queste le informazioni che compaiono sulla carta di identità utilizzata da Matteo Messina Denaro, arrestato ieri dopo trent'anni di latitanza. Un'identità utilizzata anche alla clinica La Maddalena di Palermo, dove si stava facendo curare. Ma Andrea Bonafede, il geometra di 59 anni di Campobello di Mazara, esiste davvero. E, da ieri, è sotto le grinfie degli inquirenti. Indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato, sta parlando con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia.
L'uomo, stando a indiscrezioni emerse sulla stampa italiana, avrebbe ammesso di conoscere «da una vita» l’ex superlatitante, sin da quando entrambi erano ragazzi. Ma non è tutto. L'appartamento in cui Messina Denaro ha trascorso l'ultimo anno è intestato a lui. E Bonafede avrebbe spiegato di averlo comprato con i soldi del mafioso catturato ieri a Palermo. Tra Castelvetrano, paese d'origine del boss, e Campobello di Mazara ci sono otto chilometri. 8.000 metri. Il Corriere della Sera ha raccolto alcune voci nel paese: «Nessuno sapeva che Matteo Denaro fosse qua, siamo rimasti un po' sconvolti, è stata una sorpresa». E ancora: «Non ho mai notato nulla di strano».
Messina Denaro viveva in un appartamento di quattro vani più le cosiddette «pertinenze», acquistata sei mesi fa con atto registrato e firmato dal prestanome Andrea Bonafede. Open.online ha pubblicato l'atto di vendita dell'Agenzia delle entrate. La data è il 15 giugno e i venditori sono una coppia di anziani residenti nella stessa zona. All’interno del covo, gli agenti hanno trovato sneaker griffate, vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, viagra e preservativi. Secondo le prime risultanze delle indagini, non sono state trovate armi.
Matteo Messina Denaro sarà difeso da Lorenza Guttadauro, nipote sua e del capomafia palermitano Giuseppe Guttadauro. Il 19 gennaio è prevista l'udienza nell'aula bunker di Caltanissetta che lo vede imputato per le stragi mafiose del 1992. Guttadauro - ancora «in attesa delle notifiche» - è la moglie di Girolamo Bellomo, condannato a 10 anni. È figlia di Filippo Guttaduro, cognato del boss per aver sposato Rosalia Messina Denaro, condannato per associazione mafiosa.