«Mauro Ermani deve dimettersi»
«Il giudice Ermani deve dimettersi»: a chiederlo sul proprio sito web è il Movimento per il socialismo (MPS). «Nel corso degli ultimi anni, a scadenze regolari, il giudice Mauro Ermani è salito agi onori della cronaca per comportamenti che non possono e non devono aver diritto di cittadinanza, ancor più se commessi da qualcuno che riveste una carica così importante come quella di presidente del Tribunale Penale». Inizia così la presa di posizione dell'MPS.
A far tornare sotto i i riflettori Ermani è stato un articolo di ieri de laRegione che spiegava come dopo le segnalazioni per un presunto caso di mobbing subito da una segretaria è scattata altresì una denuncia penale. I giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, dopo aver fatto emergere il caso, hanno infatti sporto denuncia nei confronti degli altri tre magistrati del Tribunale penale: il presidente Mauro Ermani, il vice Marco Villa e Amos Pagnamenta. La denuncia è stata presentata il mese scorso e, ora, si trova sul tavolo del procuratore generale Andrea Pagani. Nello specifico, Quadri e Verda Chiocchetti – patrocinati dall'avvocato Marco Broggini – ritengono di essere stati lesi nell'onore dal contenuto della segnalazione a loro carico fatta in primavera da Ermani, Villa e Pagnamenta al Consiglio della Magistratura. Una segnalazione, questa, che i tre magistrati avevano inoltrato dopo che Quadri e Verda Chiocchetti si erano rivolti alla Commissione amministrativa del Tribunale d'appello sia per sottolineare il caso di mobbing ai danni di una segretaria del Tribunale penale cantonale sia, ancora, per il clima di lavoro all'interno della struttura, definito «pesante» e provocato dal comportamento di Ermani, Villa e Pagnamenta.
A indignare l'MPS, e non solo, vi sarebbe in particolare una foto allegata alla documentazione della querela caricata da Internet e inviata via WhatsApp da Ermani il 3 febbraio 2023 alla segretaria presunta vittima di mobbing. L'immagine mostra due falli giganti di plastica con, in mezzo, seduta, una donna. Sopra, la scritta «Ufficio Penale». «Voci interne alla Magistratura confermano che in passato vi sarebbero stati diversi episodi che hanno visto Ermani protagonista», sottolinea l'MPS.
Il Movimento per il socialismo evidenzia quindi come «tale comportamento riprovevole, e forse anche passibile di sanzioni penali e civili, da parte di una delle massime autorità penali si sovrappone ad una situazione di caos, potenzialmente esplosiva, in seno alla Magistratura. Lasciar passare la vicenda, oppure ridurla ad un atteggiamento di tipo goliardico, appare assolutamente inaccettabile: è il proliferare di questi atteggiamenti che tendono a rendere “accettabile” il sessismo ordinario. Negli ultimi mesi a livello parlamentare si è discusso a più riprese, anche su proposte dell’MPS e a seguito di avvenimenti che hanno investito l’amministrazione cantonale e a successive analisi della situazione, della necessità di promuovere un atteggiamento risoluto nel combattere qualsiasi forma di sessismo sia nell’amministrazione pubblica che nella società».
Per tutte le ragioni esplicate in precedenza, l'MPS «invita formalmente il giudice Ermani a rassegnare le dimissioni dalla Magistratura».