L'incidente

Mestre, «una tragedia di giovani, se non giovanissimi»

Il bilancio è di 21 morti e 15 feriti, di cui 5 in gravi condizioni – Tra le vittime l'autista, un 40.enne italiano – Si attende l'analisi delle immagini riprese dalle videocamere sul cavalcavia
© KEYSTONE (Slow Press / LiveMedia / LaPresse)
Red. Online
04.10.2023 07:10

È di 21 morti, tra cui due bambini – un neonato di pochi mesi e un 12.enne –, e 15 feriti (5 dei quali in gravi condizioni) il bilancio finale dell'incidente avvenuto ieri sera a Mestre (Venezia). Un bus adibito al trasporto di turisti alloggiati presso il camping Hu è precipitato da una rampa del cavalcavia Rizzardi e, complice l'alimentazione a metano, ha preso immediatamente fuoco. Tra le vittime anche l'autista, un italiano di 40 anni. «Tra i 15 feriti, 11 sono stati già identificati: 4 ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci», ha dichiarato il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, in collegamento a Tg1 Mattina.

Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha confermato che cinque ucraini sono rimasti uccisi e tre feriti nell'incidente, riferisce Rbc-Ucraina. I consoli ucraini stanno attualmente collaborando con le forze dell'ordine italiane per chiarire tutte le circostanze dell'incidente, ha aggiunto il portavoce.

Durante la serata di ieri il pullman è stato sollevato «per essere sicuri che non vi fossero altri corpi sotto la vettura», ma si è dovuto attendere il raffreddamento per la rimozione, tramite due gru. «A complicare la situazione è stato il fatto che si trattava di un bus elettrico, e che quindi le batterie hanno preso fuoco subito dopo l'impatto», ha spiegato il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Venezia, Mauro Luongo.

Le salme delle vittime, durante la notte, sono state tutte trasferite dal luogo del disastro. Erano state disposte in modo composto sotto il cavalcavia di Mestre e benedette da un sacerdote. Lo spostamento è avvenuto con i mezzi del Suem 118. «L'impressione visiva, dopo la rimozione delle salme, è che ci troviamo di fronte a una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto», ha dichiarato uno dei capi soccorritori. «Respiriamo una situazione surreale, non ho mai visto tante persone pronte a dare una mano». Molti dei pompieri non hanno voluto riposare alla fine del turno e hanno chiesto di continuare a lavorare.

L'operaio che ha salvato una bimba dalla fiamme

Ha 27 anni e lavora alla Fincantieri un operaio gambiano che, assieme a un collega, si è trasformato ieri sera in uno degli eroi dei soccorsi ai turisti del pullman precipitato dal cavalcavia di Mestre. Boubacar Toure ha raccontato al Gazzettino di aver aiutato i vigili del fuoco intervenuti per primi sul mezzo in fiamme a portar fuori dal mezzo quattro persone, tra le quali una bambina, che poi ha affidato ai sanitari del 118. «Oltre a loro sono riuscito a portar fuori anche un cagnolino» ha detto il giovane. I due operai, terminato il turno – la fabbrica dista qualche centinaio di metri dal luogo dell'incidente – hanno visto quasi in diretta la scena dello schianto, e subito sono corsi verso il pullman che si era incendiato, per cercare di dare un aiuto. «Ho visto l'autista, nella cabina del pullman, ma era già morto – ha raccontato Boubacar –. Il vigile del fuoco allora mi ha detto che dovevamo pensare ai vivi, ai feriti, così l'ho aiutato ad estrarre quelle persone, per portarle all'esterno».

La viabilità sulla rampa Rizzardi in direzione Marghera è ancora interrotta, fa sapere il Comune di Venezia. La linea ferroviaria Mestre-Venezia è attiva ma la viabilità sulla rampa è ancora interdetta al traffico veicolare per consentire ai vigili del fuoco di completare la messa in sicurezza di tutta l'area.

La scena, riferiscono i media italiani, sarebbe stata ripresa dalle telecamere che quindi potrebbero restituire con esattezza quanto accaduto alle 19.39 di ieri sera. Tutte le ipotesi restano aperte: dal malore dell'autista – originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta, svolgeva l'attività da 7 anni ed era dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea – all'ipotesi di una collisione con un altro mezzo prima di precipitare (in questo caso, l'eventuale altro veicolo avrebbe lasciato la scena del disastro).

Sul posto sono subito state fatte convogliare le ambulanze di tutto il territorio, decine le auto delle forze dell'ordine. L'USL 3 di Venezia ha attivato il protocollo delle «grandi emergenze» che prevede la messa a disposizione di tutti i pronto soccorso degli ospedali ed il richiamo al lavoro di personale di rinforzo.

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