Misure di compensazione, il CPT di Trevano scrive al Governo

«La misura riguardante la chiusura delle scuole per due giorni solleva in noi particolare preoccupazione, poiché veicola il messaggio fuorviante che il tempo dedicato all'insegnamento sia una variabile facilmente comprimibile. Tale approccio svilisce il valore dell'istruzione e della formazione professionale, già messe alla prova da molteplici sfide sociali e culturali contemporanee». È la presa di posizione del Collegio docenti del CPT Trevano (Istituto Professionale Tecnico).
Per compensare il carovita dei dipendenti pubblici, lo ricordiamo, il Governo lo scorso anno ha deciso di concedere un contributo una tantum di 400 franchi e due giorni di «libero» in più, il 20 dicembre 2024 e il 7 gennaio 2025. Giorni che gli «amministrativi» hanno potuto già prendere nel corso dell’estate, ma che ai docenti per ovvi motivi sono invece stati concessi allungando le vacanze di Natale. Il tema ha già fatto discutere il Gran Consiglio nella sessione di settembre, con molti parlamentari a criticare la scelta del Governo e l’Esecutivo a rispondere che la misura, ritenuta «sostenibile», è stata presa anche quale conseguenza di scelte fatte dal Parlamento stesso.
Alcune sedi hanno deciso di «rifiutare il “dono” governativo» e di tenere aperta la scuola. Tra queste, il liceo e la SCC di Bellinzona. Il Collegio docenti del CPT Trevano, dal canto suo, ha scritto al Governo ticinese per esprimere le proprie perplessità: «La nostra particolare posizione di istituto professionale tecnico ci pone di fronte a una complessità aggiuntiva: i nostri studenti sono apprendisti che alternano la formazione scolastica con quella pratica nelle aziende. Le due giornate di chiusura, già pianificate dalle aziende come giorni lavorativi per i nostri apprendisti, evidenziano quanto sia delicato l'equilibrio tra esigenze formative e realtà professionale». Ne consegue che «una eventuale apertura dell'istituto in quelle date creerebbe significative difficoltà organizzative per le aziende formatrici e gli apprendisti stessi».
I docenti del CPT di Trevano esprimono «disaccordo con queste misure di compensazione che, oltre a svilire il ruolo educativo della scuola, dimostrano una scarsa considerazione per le specificità della formazione professionale. Non possiamo inoltre nascondere la nostra preoccupazione per eventuali ulteriori tagli ventilati nell'ambito del preventivo 2025»: «Questa situazione mette in luce come decisioni apparentemente semplici possano avere ripercussioni complesse sul sistema della formazione professionale duale, che richiede un costante coordinamento tra scuola e mondo del lavoro».