Germania

Monaco, l'aggressore era austriaco «e noto come estremista islamico»

Classe 2006, ha raggiunto la zona a bordo di un'auto – L'arma usata è una vecchia carabina con baionetta – «È stato sventato un possibile attentato al consolato generale d'Israele»
© KEYSTONE (AP Photo/Matthias Schrader)
Red. Online
05.09.2024 14:11

L'uomo neutralizzato oggi a Monaco di Baviera dalla polizia dopo uno scambio di colpi era un 18.enne austriaco residente in Austria. Aveva con sé una vecchia carabina con baionetta e aveva raggiunto la zona a bordo di un'auto. Lo riferisce la Polizia di Monaco. 

L'assessore all'Interno del Comune di Monaco, Joachim Herrmann, ha spiegato che l'uomo «è rimasto gravemente ferito e successivamente è morto»: «Ha sparato mirando contro gli agenti, i quali hanno risposto», ferendolo a morte.

Il ministero degli Esteri israeliano ha confermato la sparatoria. Il consolato generale di Israele a Monaco di Baviera oggi è chiuso, ha precisato, per la cerimonia di commemorazione del massacro degli atleti olimpici avvenuto 52 anni fa. Nessun membro dello staff consolare è stato ferito. Ma Herrmann ha dichiarato che «è stato sventato un possibile attentato al consolato generale d'Israele».

«La protezione delle istituzioni israeliane ha per noi la più alta priorità», ha assicurato la ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser, a Berlino.

Altri dettagli

Alcune persone presenti nella zona sono riuscite a fotografare l'aggressore. Bild riferisce che si tratta di Emrah I., classe 2006, nato in Austria ma con origini bosniache. Secondo le ricerche di Spiegel e Standard, era noto alle autorità come islamista.

L'uomo avrebbe raggiunto la zona di Karolinenplatz a bordo di un'auto targata Salisburgo. Bild scrive che in passato aveva vissuto lì e che nel 2023 era stato accusato dalle autorità austriache – che in seguito avevano archiviato il caso – di sospetta appartenenza a un'organizzazione terroristica e di diffusione di propaganda dell'ISIS. 

Gli aggiornamenti della polizia

La Polizia di Monaco fa sapere su X che la zona resta chiusa per consentire le operazioni della squadra forense. «Gli agenti stanno interrogando i testimoni». Non c'è più alcun pericolo per la popolazione. 

Le autorità hanno chiesto a chi si trovava nella zona di non condividere online foto e video di quanto accaduto, piuttosto di caricarle in un link a disposizione della polizia.

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