«Abedini è già in Iran»
Mohammad Abedini Najafabadi è già in Iran. Questo pomeriggio, il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio aveva annunciato di aver depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per l'ingegnere iraniano, arrestato lo scorso 16 dicembre su ordine della giustizia americana all'aeroporto di Milano-Malpensa e accusato di aver «cospirato per eludere le leggi statunitensi sul controllo delle esportazioni e sulle sanzioni, procurandosi beni, servizi e tecnologie di origine statunitense, tra gli altri, facendo sì che tali beni, servizi e tecnologie venissero esportati o altrimenti forniti all'Iran».
Una richiesta, appunto, già approvata. Secondo quanto appreso dai media italiani, stamane, non appena arrivata la richieste di revoca della misura cautelare, si è riunito d'urgenza un collegio della quinta Corte d'Appello che ha rimesso in liberà l'ingegnere 38.enne, poco dopo le 9. Abedini è quindi subito decollato per Teheran e si trova già nel suo Paese.
Per Abedini, Washington aveva chiesto l'estradizione. Ma stando alla nota pubblicata oggi dal Ministero della Giustizia italiano, in forza dell'articolo 2 del trattato di estradizione tra il governo degli Stati Uniti d'America e il governo della Repubblica italiana «possono dar luogo all'estradizione solo reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti contraenti, condizione che, allo stato degli atti, non può ritenersi sussistente».
In Italia il fermo di Abedini era stato collegato dai media italiani all'arresto, da parte dell'Iran, della giornalista Cecilia Sala, fermata pochi giorni dopo l'ingegnere, giovedì 19 dicembre, a Teheran. Un legame che la politica aveva cercato di smentire. «Due vicende parallele, ma non congiunte». Così, all'indomani della scarcerazione di Sala, avvenuta l'8 gennaio, il ministro Nordio aveva definito gli arresti avvenuti a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. E anche da Teheran, dopo qualche giorno di silenzio, era arrivata la smentita delle voci che parlavano di una rappresaglia: «L'arresto di Cecilia Sala non c'entra con quello di Abedini».
La scarcerazione di Abedini, contro il volere statunitense, sembra tuttavia confermare le ipotesi dei giornali della vicina Penisola, che già giorni fa ipotizzavano come l'Iran dovesse aver ricevuto «l'assicurazione che Abedini non sarà estradato negli USA, e che a breve potrà lasciare anche lui il carcere in cui è rinchiuso a Milano». Uno scambio, insomma, quello effettuato con la giornalista Cecilia Sala.
Da parte sua, il legale di Abedini, l'avvocato Alfredo De Francesco, ha espresso soddisfazione per la risoluzione del caso: «La decisone presa dal ministro della Giustizia, Nordio, ci ha felicemente sorpresi. Ora il mio cliente è persona libera e potrà riprendere a sorridere e sperare. Mi ha sempre ripetuto che lui credeva e aveva fiducia nella giustizia».