Stati Uniti

Attentato a Donald Trump, che cosa sappiamo finora

Fermato un sospetto: si chiama Ryan Routh, 58 anni, viene dal North Carolina ma si era trasferito alle Hawaii – Aveva un'arma «tipo AK-47» e una GoPro
© KEYSTONE / social
Red. Online
16.09.2024 06:56

«Ci sono stati colpi di arma da fuoco nelle mie vicinanze, ma prima che le voci finiscano fuori controllo, voglio che sentiate questo da me: sono al sicuro e sto bene. Niente mi rallenterà. Non mi arrenderò mai. Vi amerò sempre per il vostro sostegno». Così Donald Trump sui social poco dopo l'allarme scattato al Golf Club di Palm Beach, mentre il tycoon giocava a golf.

Un uomo armato sorpreso oltre la recinzione, gli spari dei servizi di sicurezza, la fuga del sospetto, infine l'arresto dell'uomo. Gli investigatori diffondono i dettagli: il sospetto aveva un'arma, un mitra del «tipo AK-47», e una telecamerina GoPro.

© Rueters
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«La mia determinazione è solo più forte dopo un altro attentato alla mia via. Il 5 novembre renderemo l'America ancora grande», ha scritto Donald Trump in una e-mail inviata dalla sua campagna.

Che cosa sappiamo finora

Un altro attentato a Donald Trump, dunque, a due mesi da quello del 13 luglio durante un comizio in Pennsylvania. Che cosa sappiamo finora? Un uomo, alle 13.30 ora della Florida, è stato arrestato da FBI e Secret Service per il «possibile tentato assassinio» dell'ex presidente. Il sospetto si era appostato tra i cespugli ai bordi del Trump International Course, a West Palm Beach, mentre Trump era impegnato a giocare a golf, come fa ogni domenica. Quando l'ex presidente è arrivato alla buca numero 5, a distanza di circa 350-450 metri dall'attentatore, un agente della sicurezza ha notato la canna da fucile e ha aperto il fuoco in quella direzione. Trump è stato portato via dalla scorta. 

L'attentatore è fuggito, ha raggiunto un'auto – una Nissan di colore scuro –, ma è stato bloccato dalle pattuglie dello sceriffo della contea. Al momento dell'arresto, non ha opposto resistenza e non era armato. Tra le siepi dove si era appostato sono stati recuperati un'arma «di tipo AK-47» con binocolo, due zaini con munizioni, una telecamerina GoPro. «Quando lo abbiamo bloccato – ha spiegato lo sceriffo – era relativamente calmo. Non ha mostrato emozioni, non ha chiesto che cosa stesse succedendo».

Chi è il sospettato

Al momento, come detto, si indaga su un «possibile fallito attentato» alla vita di Donald Trump. Ogni ipotesi è per ora speculativa, ma i primi dati sull'attentatore conducono le indagini sulla pista di uno squilibrato. Ma ogni pista è aperta: funzionari dell'intelligence americana, riferiscono i media, avrebbero recentemente informato la campagna di Trump di indizi secondo i quali l'Iran starebbe pianificando di intensificare gli attacchi contro l'ex presidente e le persone a lui vicine.

Stando a fonti giornalistiche USA, l'uomo che voleva uccidere Donald Trump si chiama Ryan Routh, ha 58 anni e viene dalla North Carolina, anche se si è di recente trasferito alle Hawaii. Informazioni da prendere con estrema cautela. Spulciando nei social, i media americani hanno scovato il profilo di una persona disturbata, ossessionata. Un uomo di estrema destra che però non sopporta l'ex presidente.

L'ultimo post di Ryan Routh – se corrisponde alla persona sospettata – è del 23 dicembre dello scorso anno. Diceva di avere migliaia di soldati afghani desiderosi di arruolarsi nella polizia nazionale di Haiti, e per pochi soldi. «Mille con il passaporto – aveva scritto – sono pronti a volare». Il messaggio proseguiva con un numero di telefono e un indirizzo e-mail per inviare aiuti all'Ucraina. Routh aveva scritto di essere pronto a combattere in Ucraina e a dare la vita per gli ucraini. Dal momento dell'invasione da parte della Russia, l'uomo ha scritto una serie di post in cui dichiarava di volere partire e chiedeva l'aiuto e l'impegno di altri volontari. Un video lo mostra intervistato a Kiev da Newsweek Romania nel quale sostiene di essere nel Paese per reclutare volontari disposti a combattere «dalla parte del bene contro il male».

Ma non c'era solo il fronte orientale europeo nei suoi progetti. Il 10 agosto 2023, Routh dichiarava di voler inviare a Taiwan migliaia di soldati afghani volontari ma addestrati dalla NATO «per proteggere le coste». Nell'aprile del 2022 l'uomo sosteneva di essere a Kiev con l'obiettivo di accogliere migliaia di persone dall'estero a sostegno dell'Ucraina. Su Linkedin, Routh nella sua bio dice che costruiva «strutture molto semplici per ospitare i meno fortunati».

L'immagine di un uomo alto e magro che potrebbe essere Routh è stata pubblicata dall'account su X «Republicans against Trump», seguito da quasi 800 mila follower. 

Le reazioni

Joe Biden e Kamala Harris sono stati subito informati della sparatoria nelle vicinanze di Donald Trump e si sono detti immediatamente «sollevati» dal fatto che sia stato messo in sicurezza. La candidata democratica alla presidenza ha aggiunto: «Sono stata informata dei colpi di arma da fuoco vicino a Donald Trump e sono lieta che stia bene. La violenza non ha posto in America».

«Come ho detto molte volte, non c'è posto per la violenza politica o qualsiasi violenza nel nostro Paese. Ho dato indicazioni al mio staff per continuare ad assicurare che il Secret Service abbia tutte le risorse necessarie per garantire la sicurezza dell'ex presidente», ha dichiarato il presidente. «Sono stato informato dal mio staff sul fatto che le autorità stanno indagando sul possibile tentato assassinio di Donald Trump. Un sospettato è sotto custodia, e plaudo al lavoro del Secret Service e dei loro partner per la vigilanza e gli sforzi per la sicurezza» di Trump, ha messo in evidenza Joe Biden.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si dice «scioccato dal secondo tentativo di assassinio contro» l'ex presidente americano Donald Trump e «sollevato nello scoprire che anche questo è fallito». «Ma non dovremmo affidarci alla fortuna», sottolinea Netanyahu in un post pubblicato sull'account X ufficiale del Primo ministro di Israele. Mia moglie «Sara e io inviamo i nostri migliori auguri a Donald e Melania, auspicando che vengano prese tutte le misure necessarie per sventare in anticipo attacchi così mortali contro un candidato alla presidenza degli Stati Uniti», aggiunge il premier israeliano.

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