Spari nelle vicinanze di Donald Trump, per l'FBI si tratterebbe di un tentato assassinio
(Aggiornato alle 23.56) Donald Trump è al sicuro dopo che alcuni spari sono stati esplosi nelle sue vicinanze oggi poco dopo le 14.00 in Florida (in Svizzera era già serata inoltrata). Lo afferma il direttore della comunicazione della campagna di Trump, Steven Cheung, senza fornire dettagli.
L'ex presidente stava giocando a golf al Trump International Golf Club di West Palm Beach, in Florida. Il campo è stato immediatamente bloccato, secondo una fonte a lui vicina. A riportarlo è la CNN.
La polizia precisa che il tycoon era fra i 270 e i 450 metri di distanza dall' uomo armato «ma con un'arma come quella che aveva l'aggressore la distanza non era molta».
Il Secret Service ha fatto sapere tramite il suo portavoce Anthony Guglielmi che sta lavorando a stretto contatto con l'ufficio dello sceriffo della Contea di Palm Beach per indagare sull'accaduto.
L'FBI ha affermato che gli spari vicino a Donald Trump sembrano un «apparente tentato assassinio». In un primo momento, il New York Times aveva detto che gli spari non sembrava fossero indirizzati a Trump. Secondo il quotidiano newyorchese, che citava alcune fonti, due persone si erano scambiate colpi di armi da fuoco fuori dal club di golf del tycoon.
Le autorità hanno rinvenuto nell'area del golf club uno zaino, un'arma semiautomatica AK-47 e una telecamera Go-Pro. Lo riporta CNN citando alcune fonti.
Un sospettato che le autorità ritengono sia collegato all'incidente è stato arrestato, secondo un post su Facebook dell'ufficio dello sceriffo della contea di Martin, in Florida. L'ufficio dello sceriffo ha «fermato un veicolo e preso in custodia un sospettato», si legge nel post . Un tratto dell'Interstate 95 vicino alla State Route 714 nella contea di Martin è chiuso, ha affermato l'ufficio. «Aggiorneremo queste informazioni non appena saranno disponibili», continua il post. La CNN precisa poi che, secondo diversi testimoni, il Secret Service ha sparato a un sospettato. La notizia è stata confermata dalla polizia. Ancora ignote le cause di quanto successo. Una conferenza stampa è comunque prevista nel pomeriggio (statunitense).
L'uomo fermato per gli spari nelle vicinanze di Donald Trump ha sui 50 anni e non è dell'area di West Palm Beach. A riportarlo è la CNN.
Joe Biden e Kamala Harris, intanto, sono stati informati della sparatoria e sono «sollevati» dal fatto che Trump sia al sicuro, ha reso noto la Casa Bianca.
Trump: «Sono al sicuro e sto bene»
«Ci sono stati degli spari nelle mie vicinanze, ma prima che le voci inizino a diffondersi a dismisura, volevo che tu lo sapessi per primo: SONO AL SICURO E STO BENE!» scrive Trump in un'email per la raccolta fondi. A riportarlo è la CNN. «Niente mi rallenterà. NON MI ARRENDERÒ MAI! Ti amerò sempre per avermi sostenuto», continua il testo.
Sempre la CNN fa sapere che, nel frattempo, il tycoon sta rientrando a Mar-a-Lago, la sua residenza.
La mente torna a metà luglio
Ricordiamo che lo scorso 13 luglio colpi di arma da fuoco erano stati esplosi all'evento repubblicano organizzato a Butler, Pennsylvania. In quell'occasione il tycoon venne ferito all'orecchio destro prima di essere portato via di peso dalla sicurezza. «Ho sentito un suono sferzante, degli spari e ho sentito subito il proiettile che squarciava la pelle. C'è stata una forte emorragia e ho capito subito cosa stava succedendo», aveva scritto sul suo social, Truth, il tycoon tre ore dopo l'attacco. Un momento, di quell'attacco, è soprattutto entrato nell'immaginario democratico: il presidente che, portato via dai servizi segreti, sanguinante, grida: «Lottiamo lottiamo, lottiamo».
Nella sparatoria di Butler si registrò però anche una vittima, una persona presente nel pubblico. Lo stesso attentatore, Thomas Matthew Crooks, venne ucciso dalle forze di sicurezza.