Baku accusa Mosca: «Lo schianto dell'aereo di Azerbaijan Airlines? Il Cremlino nega come per il volo MH17»
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Trentotto vittime. Ventinove sopravvissuti. Un aereo della Azerbaijan Airlines colpito dalle schegge di un missile russo. Una tragedia nel giorno di Natale. E ancora tanti aspetti da chiarire. L'incidente aereo avvenuto lo scorso 25 dicembre in Kazakistan, vicino all'aeroporto di Aktau, continua a essere al centro delle discussioni. In particolare, di quelle tra Baku e il Cremlino.
I rapporti tra Russia e Azerbaijan, infatti, si stanno inasprendo sempre più. Complice il desiderio di Baku di ottenere risposte più precise sull'incidente aereo, insieme a un'ammissione di colpa, sincera, di Mosca. Dopo lo schianto, il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev aveva accusato la Russia di aver abbattuto accidentalmente l'Embraer, criticandola per aver cercato di «mettere a tacere la questione per giorni». Vladimir Putin, per l'occasione, aveva infatti rilasciato le sue scuse «per il tragico incidente». Un gesto che non era passato inosservato, ma a cui non era seguita alcuna «ammissione di responsabilità» su quanto accaduto.
È per questo motivo, insomma, che l'Azerbaigian intende andare a fondo della questione. Nonostante Mosca, nelle ultime settimane, abbia più volte tentato di allentare le tensioni con la nazione, ricchissima di petrolio. Baku, però, non ci sta: e come dichiarato mercoledì dall'agenzia di stampa APA – che ha legami con il governo azero – si prepara, addirittura, a fare appello a un tribunale internazionale per il presunto abbattimento dell'aereo di Azerbaijan Airlines da parte di Mosca. «Stanno raccogliendo fatti e prove e sono in corso i preparativi per appellarsi a un tribunale internazionale», si legge in un articolo di APA, in cui compaiono anche diverse accuse pesanti verso il Cremlino di voler «sfuggire alle sue responsabilità».
Entrando nello specifico della questione, come riporta il Guardian, sembra che l'identità di coloro che hanno dato l'ordine di sparare e di coloro che hanno aperto il fuoco – andando a colpire l'aereo – è nota al governo azero. Dall'altra parte, però, la Russia non si sbilancia e non entra nei dettagli. Il che, a detta di Baku, sta creando una situazione da «Boeing Malaysia-2». Ossia, Mosca starebbe cercando di insabbiare il suo coinvolgimento nell'incidente, esattamente come fece nel 2014, quando negò la sua responsabilità nell'abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines. Abbattuto da un missile terra-aria mentre sorvolava la zona orientale dell'Ucraina.
Le accuse, insomma, sono pesanti. Soprattutto, come si legge sempre in un articolo dell'APA, qualora Mosca non dovesse ammettere apertamente le sue colpe, assumendosi le responsabilità di quanto accaduto il 25 dicembre scorso, Baku «prenderà ulteriori provvedimenti».
Solo un giorno prima che l'Azerbaigian rivelasse le sue intenzioni, i funzionari kazaki hanno divulgato un rapporto preliminare in cui affermano che «l'aereo aveva subito danni esterni ed era pieno di fori nella fusoliera». Il Cremlino, commentando il rapporto, ha dichiarato tuttavia che «è troppo presto per trarre conclusioni». Un commento, questo, che non è piaciuto ai funzionari azeri. «Ci saremmo aspettati che la Russia si assumesse pubblicamente la responsabilità dell'abbattimento dell'aereo e risarcisse le vittime», ha dichiarato, a tal proposito, una fonte dell'establishment della politica estera azera in anonimo. «Invece la Russia si limita a ignorare l'incidente, sperando passi inosservato. È un atteggiamento condiscendente, ci guardano dall'alto in basso».
Ma non è tutto. Sì, perché le tensioni tra Baku e Mosca, attualmente, non riguardano solo la vicenda del volo 8243 di Azerbaijan Airlines. Per esempio, giovedì l'Azerbaigian ha ordinato a Mosca di chiudere il centro culturale Russian House a Baku. Centro gestito da Rossotrudnichestvo, un'Agenzia federale russa ampiamente considerata come «un veicolo per il soft power russo» e spesso sospettata di essere una copertura per lo spionaggio e le operazioni segrete. Parallelamente, i media statali azeri hanno riferito che Baku ha inviato una rara spedizione di aiuti non militari a sostegno dell'Ucraina.