Che cosa ci fanno, di preciso, i soldati americani in Medio Oriente?
Gli Stati Uniti, dunque, hanno lanciato importanti attacchi aerei contro obiettivi in Iraq e Siria legati alla Guardia Rivoluzionaria iraniana e alle milizie sostenute da Teheran. Intensificando, al contempo, le operazioni contro le postazioni Houthi. Una mossa tutto fuorché sorprendente, considerando che Washington aveva «promesso» una risposta all’attacco contro una base logistica statunitense in Giordania, al confine con la Siria, costato la vita a tre soldati americani. In molti, leggendo gli ultimi resoconti dal Medio Oriente, si sono posti la fatidica domanda: quanto è forte la presenza statunitense nella regione? E quali sono gli obiettivi di questa presenza? Proviamo a fare chiarezza.
Di quanti soldati parliamo?
Gli Stati Uniti dispongono di basi in Medio Oriente da decenni, oramai. Negli ultimi vent’anni, queste basi hanno svolto un ruolo importante per sostenere gli sforzi americani in Afghanistan e in Iraq. Nei cosiddetti picchi, Washington ha impiegato oltre 100 mila truppe in Afghanistan (nel 2011) e 160 mila in Iraq (2007). Oggi, per contro, per l’intera regione parliamo di 30 mila effettivi, ai quali bisogna tuttavia aggiungere le migliaia di truppe extra spedite arrivate dopo lo scoppio della guerra fra Hamas e Israele l’ottobre scorso. La più grande base statunitense in Medio Oriente si trova in Qatar ed è conosciuta con il nome di Al Udeid Air Base. La sua costruzione risale al 1996. Gli Stati Uniti sono presenti altresì in Bahrein, Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Gli americani sono presenit, con piccole basi come al-Omar e al-Shaddadi, anche in Siria, perlopiù nel nordest del Paese e con un contingente che non supera le 900 unità. In Iraq, invece, sono presenti tuttora 2.500 soldati statunitensi, distribuiti fra strutture come Union III e la base aerea di Ain al-Asad. Detto ciò, come ha riferito Reuters sono in corso colloqui sul futuro di queste truppe.
Ma che c'entrano gli americani con il Medio Oriente?
Sul perché i militari americani siano stanziati in Medio Oriente i motivi sono molteplici. In tutti i casi, ad eccezione della Siria, queste truppe sono state accettate dal governo locale.
In Iraq e in Siria la presenta statunitense è legata alla lotta contro i militanti dello Stato Islamico, ma anche per aiutare le forze del posto. Negli ultimi anni, per contro, i militari americani hanno subito attacchi da parte di forze filo-iraniane.
In altri casi, come in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti, le truppe statunitensi sono presenti per rassicurare gli alleati. Generalmente, svolgono attività di addestramento e sono impiegate, se necessario, nelle operazioni nella regione.
Ma in America ci sono basi straniere?
Se è vero che gli Stati Uniti hanno molte basi sparse per il mondo, è altrettanto vero che, pur ricevendo spesso forze armate di altri Paesi per addestramento o collaborazioni, non esistono basi militari straniere entro i confini americani.
Che cos'è (e dov'è) la Tower 22?
La Torre 22, o Tower 22, è una base militare statunitense in Giordania, nel nordest del Paese, vicino al confine con Siria e Iraq. L’avamposto è stato colpito da un attacco con droni lo scorso 28 gennaio, costato la vita a tre riservisti dell’esercito americano. Washington ha incolpato la milizia irachena Kataib Hezbollah, sostenuta dall’Iran.
La Tower 22 è vicina al presidio di Al Tanf, che si trova oltre il confine con la Siria e ospita un piccolo numero di truppe statunitensi come detto. Questo presidio è stato fondamentale nella lotta contro lo Stato Islamico.
Come mai gli attacchi alle basi americane sono aumentati?
Le basi statunitensi sono altamente sorvegliate, va da sé, e dispongono di sofisticatissimi sistemi di difesa aerea per proteggersi da missili o droni. Generalmente, le strutture americane in Paesi come Bahrein, Arabia Saudita, Kuwait e Qatar non vengono prese di mira da milizie o gruppi ribelli. Il discorso cambia, invece, se prendiamo nazioni come l’Iraq e la Siria, dove i militari americani sono stati oggetto di frequenti attacchi negli ultimi anni. Dal 7 ottobre scorso, le truppe statunitensi sono state attaccate più di 160 volte da milizie sostenute dall’Iran. Questi ripetuti attacchi, evidentemente, sono legati a doppio filo alla guerra fra Hamas e Israele, scoppiata proprio il 7 ottobre con le terribili incursioni in territorio israeliano dei militanti palestinesi.