Che cosa sono i missili ATACMS «sbloccati» dagli Stati Uniti?
L'annuncio è di ieri, domenica. E le reazioni, in queste ore, non si sono fatte attendere: da Volodymyr Zelensky al Cremlino, tutti o quasi ne stanno parlando. Gli Stati Uniti, dunque, hanno autorizzato l'Ucraina a colpire obiettivi nel territorio russo con missili a lungo raggio forniti da Washington. Parliamo, nello specifico, dei missili superficie-superficie MGM-140 ATACMS, capaci di centrare bersagli fino a 300 chilometri di distanza. Di per sé, quindi, si tratterebbe di missili balistici a corto raggio volendo essere (davvero) precisi. ATACMS, inciso, è un acronimo: sta per Army Tactical Missile System.
Se è vero che Kiev disponeva già di questi missili, è altrettanto vero che, sin qui, non aveva ricevuto il nullaosta dall'America per utilizzarli nel territorio della Federazione Russa. Le sole concessioni fatte in precedenza riguardavano i territori occupati da Mosca, compresa la Crimea, e le regioni russe di confine strettamente legate alle operazioni dell'esercito russo. Nell'ottobre del 2023, una prima scorta di ATACMS era stata consegnata a Kiev. La gittata, per contro, era limitata a 165 chilometri. L'annuncio di ieri, invece, riguarda quelli che possono arrivare fino a 300 chilometri di distanza. Introdotti sul mercato nel 1991, gli ATACMS sono stati utilizzati ampiamente durante la Guerra del Golfo e, ancora, in occasione dell'invasione dell'Iraq nel 2003. Sono dotati di un sistema GPS specializzato che, leggiamo, potrebbe consentire all'esercito ucraino di raggiungere con maggiore facilità le basi militari russe oltreconfine. Il New York Times, al riguardo, ha ricordato che ogni missile è imbottito con 170 chilogrammi di esplosivo.
Mosca, già nell'ottobre del 2023, di fronte alla prima consegna di ATACMS all'Ucraina aveva avvertito gli Stati Uniti dell'errore commesso. Vladimir Putin, in particolare, aveva spiegato che un eventuale uso di questi missili in territorio russo avrebbe significato una cosa soltanto: che «i Paesi della NATO sono in guerra con la Russia». Un concetto, ora, ribadito dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Per mesi, il presidente ucraino Zelensky aveva chiesto il permesso di usare questi missili per colpire la Russia «a casa sua». Il tutto mentre gli invii di ATACMS sono comunque proseguiti.
La decisione di Washington, ora, potrebbe spingere altri Paesi a seguire l'esempio. Il New York Times, a tal proposito, scrive che Francia e Regno Unito hanno già inviato missili simili. Usati, per ora, per colpire obiettivi russi in Crimea e nel Mar Nero. Noti come Scalp e Storm Shadow, questi missili hanno una gittata di circa 250 chilometri e sono stati lanciati dai caccia di fabbricazione russa (e sovietica) in dotazione all'Ucraina. Olaf Scholz, cancelliere della Germania, dal canto suo ha invece ribadito il suo no alla fornitura di missili a lungo raggio Taurus, pure chiesti da Kiev.
Quanto all'utilizzo degli ATACMS, inizialmente dovrebbero essere lanciati nella regione di confine del Kursk, dove i soldati nordcoreani sono stati dispiegati a sostegno delle truppe russe. A dirlo, fra gli altri, Axios e sempre il New York Times.