Il caso

«Clown» e «Asino»: il Regno Unito a muso duro contro JD Vance

A sollevare il caso è il corrispondente di Repubblica da Londra, Antonello Guerrera, che riporta alcune dichiarazioni del vicepresidente giudicate irrispettose nei confronti di caduti e soldati europei
©Julia Demaree Nikhinson
Red. Online
05.03.2025 17:30

Sì, JD Vance continua a far discutere. Nello specifico, per alcune sue frasi giudicate irrispettose nei confronti di caduti e soldati europei. Repubblica, al riguardo, riferisce (anche) delle accuse mosse dal vicepresidente degli Stati Uniti al corrispondente da Londra del quotidiano italiano, Antonello Guerrera, reo – semplicemente – di aver riportato queste dichiarazioni e di aver sottolineato le possibili implicazioni rispetto al rapporto fra Washington e gli alleati.

A indignarsi, però, è soprattutto la stampa d’Oltremanica. Il Daily Mirror, tabloid di sinistra, titola con un eloquente «Vergogna». E ancora: «Nel giorno in cui il Regno Unito rivela le celebrazioni per la Giornata della Vittoria in Europa (l’8 maggio 1945, data in cui si concluse la seconda guerra mondiale in Europa, ndr), il vicepresidente americano getta discredito sugli eroi delle nostre forze armate». A destra, invece, il Daily Express riprende le dichiarazioni dell’ex ministro britannico dei Veterani, Johnny Mercer, che ieri aveva chiamato «pagliaccio» Vance su X. La prima pagina del Daily Express mostra una foto con le bare dei caduti britannici nelle guerre in Afghanistan e Iraq. Guerre che il Regno Unito ha combattuto al fianco degli Stati Uniti. Quindi, il titolo: «Il clown Vance oltraggia così i nostri 636 eroi di guerra». E ancora: «Il vicepresidente USA si permette di dire che non abbiamo combattuto una guerra in 30 o 40 anni».

Anche giornali come il Financial Times, il Guardian e il Times, oggi, danno ampio spazio alla rabbia di politici e veterani britannici. Il Daily Star, di nuovo, non si fa problemi a usare toni duri, dando dell’«asino» al vicepresidente Vance. Il tutto con un gioco di parole, ovvero «Vance-Dunce», dove Dunce indica il berretto a cono (o da somaro) usato un tempo come punizione nelle scuole.

Quanto ai media americani, il New York Times scrive: «Vance scatena indignazione in Gran Bretagna per i suoi commenti». A muso duro il Wall Street Journal, con un editoriale scritto dalla direzione del quotidiano intitolato «Le guerre dimenticate da Vance». Riportiamo un passaggio: «La prossima volta Vance farebbe meglio a non insultare i nostri alleati storici durante un’intervista in tv. Ha definito incredibilmente disonesto chi gli ha fatto notare che le sue parole si rivolgevano a Francia e Regno Unito. Ma a quanto pare in Europa invece hanno capito diversamente da quanto Vance voglia far credere. E ci sarà un motivo, soprattutto dopo quanto accaduto nelle ultime due settimane».

È proprio Antonello Guerrera, il 4 marzo, a scatenare questa ondata di indignazione. Come? Riportando le parole di un’intervista concessa da Vance a Fox News, nella quale – appunto – aveva definito le truppe promesse da Londra e Parigi per un’eventuale missione di peacekeeping in Ucraina come «20 mila soldati mandati da Paesi a caso che non hanno mai combattuto una guerra negli ultimi 30 o 40 anni». Di più, a detta di Vance queste truppe sarebbero un deterrente meno efficace rispetto a «un accordo sui minerali che l’Ucraina e Zelensky devono firmare al più presto con l’America per sostenere il piano di pace del presidente Trump».

Di qui, appunto, l’indignazione dei veterani britannici, di molti politici fra cui diversi ex ministri del Regno Unito. Anche Nigel Farage, storico amico e alleato di Trump, alza la voce: «Quelle di Vance sono parole assolutamente sbagliate». Vance, visto lo tsunami scatenatosi, risponde a Guerrera direttamente su X. «Non ho mai citato Regno Unito e Francia. Entrambi hanno combattuto con onore al fianco dei nostri soldati per 20 anni e oltre. Ma bisogna dirlo chiaramente: per partecipare alla spedizione di truppe di peacekeeping si sono offerti Paesi che non hanno l’esperienza e nemmeno l’equipaggiamento militare».

D’accordo, ma Repubblica sottolinea due, forti, contraddizioni in termini nella precisazione del vicepresidente statunitense: nel filmato, innanzitutto, Vance risponde a una precisa domanda che cita esplicitamente truppe europee; in secondo luogo, sinora solo Francia e Regno Unito hanno manifestato la propria intenzione di mandare truppe di peacekeeping in Ucraina. Guerrera, a quel punto, chiede a chi si riferisse davvero Vance. Mentre scriviamo queste righe, non è ancora giunta una risposta.