Dalla Cina all'Europa, tutti i perché della crisi di Tesla

L’ultima notizia riguardante le difficoltà dell’azienda di Elon Musk è di lunedì e riguarda il mercato cinese. Ma non è il solo mercato in cui Tesla sta soffrendo. La questione è centrale perché descrive al meglio anche le tensioni geopolitiche attuali.
Partiamo dall’ultima notizia allora. Che cosa sta succedendo in Cina?
Succede che Tesla è in forte crisi. A febbraio, la compagnia ha addirittura dimezzato le vendite (-49%) rispetto a un anno fa ed è scivolata all’11. posto tra i produttori, con una quota di mercato ristrettasi al di sotto del 5%. Come termine di paragone, l’autoctona BYD ha il 15%.
La Cina è il solo mercato in cui Tesla sembra far fatica?
No, anzi, è in ottima compagnia. In Germania il calo è persino maggiore. Nel mese di febbraio, sono stati immatricolati 1.429 veicoli Tesla, in calo del 76% rispetto al febbraio 2024. A gennaio erano calate del 60%. In Francia, sempre in gennaio, il marchio era sceso del 63%, nel Regno Unito del 12%, mentre nell’insieme del Vecchio Continente la media del calo è stata del 45%. UBS ha quindi tagliato le stime in vista dei risultati del primo trimestre e, ora, prevede un calo del 5% e non più un aumento.
Ma stanno calando solo le vendite delle elettriche di Tesla o anche di altri marchi?
Rimanendo ai dati di gennaio in Europa, le vendite complessive di auto elettriche risultavano in aumento. Secondo quanto comunicato dall’ACEA (l’Associazione europea dei costruttori), il mercato è sempre più elettrificato, visto che i veicoli a batteria hanno rappresentato il 15% del totale - pari a 124.131 unità - con un balzo rispetto al 10,9% di gennaio 2024. Le immatricolazioni di modelli ibridi erano cresciute a gennaio del 18,4%.
Ma quali sono le cause di questa crisi di Tesla?
Abbiamo chiesto lumi ad Alberto Annicchiarico, esperto del settore automotive per Il Sole 24 Ore. «Le cause non sono ovunque le stesse», è la sua premessa. «Mentre il crollo in Germania, soprattutto, ma anche in altri Paesi d’Europa, può essere legato alle prese di posizione politiche di Musk - basti pensare all’AfD -, altrove ci sono altri motivi. Anche negli USA ci sono già state manifestazioni contro Tesla per colpire Musk. Ma lì esiste anche una forte concorrenza, oltre che una tradizione che porta gli americani verso altri tipi di veicoli, come i pick-up».
E in Cina? È possibile pensare a una Tesla che abbasserà i suoi prezzi pur di rimanere competitiva?
Se la BYD già nel 2024 in Cina ha corso a velocità insostenibili per tutti, la Tesla si è perlomeno accontentata di camminare. E ora sta rallentando. Annicchiarico nel suo pezzo per Il Sole 24 Ore ricorda come, secondo Morgan Stanley, «i ricavi di Tesla in Cina sarebbero destinati ad arretrare del 66% entro il 2030». Ora l’esperto ci spiega: «In Cina i concorrenti sono molto forti anche in termini di dotazioni di software, e poi hanno un ricambio molto più veloce tra i modelli. La Tesla combatte con due modelli soltanto, mentre gli altri ne hanno magari anche venti e offrono prezzi per tutti. C’è un abisso, in questo senso. E non si riesce a capire quanto siano più concreti i piani per un modello più economico, in altri momenti promesso. A me sembra un fattore assolutamente cruciale per il futuro di Tesla: ha bisogno di innovare e di ampliare la sua gamma».
Come ha reagito quindi l’uomo più ricco del mondo?
Musk ha spiegato, naturalmente su X, di prevedere un aumento del 1000% dei profitti di Tesla nei prossimi cinque anni. In questa crescita, le auto elettriche potrebbero avere però un ruolo marginale. Tesla sta infatti portando avanti anche sviluppi in altri ambiti, dall’intelligenza artificiale ai robot umanoidi, per non parlare dei robotaxi.
Ecco, ma quale ruolo avranno le auto nel futuro di Tesla?
Annicchiarico ci aiuta a trovare una risposta. «L’impressione è che i vertici di Tesla vedano il vero valore nella guida autonoma, in sostanza nella robotica, nell’automazione, o per riassumere l’idea: nell’IA. Il problema è che, oggi, il prodotto principale è l’auto elettrica, e se tu oscuri quello, poi farai più fatica a vendere il prodotto successivo, a meno che non sia strepitoso». Insomma, l’auto è ancora fondamentale. «Musk ha conquistato una grossa platea di fan di Tesla, ha di fatto lanciato l’auto elettrica, ma confermare questa supremazia non è facile, men che meno lo sarà difendersi in Cina. E le posizioni politiche assunte non aiutano. Diciamo, non è il primo momento di difficoltà di Tesla, non ha senso darla per superata, ma di sicuro si può dire che è in una fase molto complessa, perché gli investitori non sanno quando Musk tornerà a concentrarsi principalmente sul prodotto».
Trump, dal canto suo, ha preso posizione sulla crisi?
Proprio oggi il «tycoon» ha detto di voler acquistare una Tesla «nuova di zecca» per dimostrare il proprio sostegno a Musk. «Elon Musk sta mettendo tutto in gioco per aiutare la nostra nazione e sta facendo un lavoro fantastico», ha scritto su Truth. «Ma i lunatici della sinistra radicale stanno cercando di boicottare illegalmente e collusivamente Tesla, una delle più grandi case automobilistiche del mondo, per attaccare e danneggiare Elon e tutto ciò che rappresenta».