Il caso

Ecco perché Musk e Trump sono stati denunciati da un peso massimo dei sindacati americani

Lo United Automobile Workers (UAW) accusa il patron di Tesla - definito dal tycoon un «grande tagliatore di teste» - di effettuare licenziamenti illegali – L'unione sindacale ha un forte peso politico negli Stati Uniti e ha recentemente assicurato il proprio endorsement a Kamala Harris
©Matt Rourke
Matteo Casali
14.08.2024 16:00

Il sindacato americano del settore automobilistico (UAW), tramite la voce del suo presidente Shawn Fain e un comunicato ufficiale, ha fatto sapere d’aver sporto denuncia a livello federale in relazione al tema del Lavoro, contro l’imprenditore miliardario Elon Musk – proprietario del social X, Tesla e Space X - e l’ex presidente USA, candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump. L’annuncio arriva a seguito dell’intervista a distanza al Tycoon condotta dallo stesso Musk. Come da noi già riportato, questo evento è durato due ore, in cui i protagonisti hanno avuto una conversazione amichevole – lo scopo era quello di sottolineare l’endorsement, ovvero l’appoggio elettorale, di Musk - lasciando a Trump la possibilità di spaziare su diversi temi elettorali, spesso proponendo teorie del complotto e falsità.

Al centro delle polemiche, è il passaggio dell’intervista in cui Trump ha elogiato il suo nuovo alleato, definendolo «un grande tagliatore di teste», in quanto capace di licenziare decine di lavoratori in un colpo solo, nel caso questi organizzino uno sciopero. Infatti, il repubblicano ha affermato: «Entri in azienda e dici: volete tutti abbandonare il posto di lavoro? Questi hanno già deciso e scioperano, e a ciò tu rispondi: Va bene! Andate tutti a casa. Sparite tutti». Il Patron di X non risponde, si limita a ridacchiare, e prosegue l’intervista.

L’UAW specifica che secondo la legge federale, i lavoratori non possono venire licenziati a causa di uno sciopero, e minacciare questa eventualità è illegale secondo il National Labor Relations Act (NLRA) – che nella sua Sezione 7 spiega sotto «Diritto allo Sciopero»: «Gli impiegati hanno il diritto … di impegnarsi in altre attività concertate allo scopo di una negoziazione collettiva o un altro aiuto mutuale o protezione». Questi diritti sono ripresi anche all’articolo 50 della Costituzione UAW.

La mancata «ammissione di colpa» di Musk relativa a questo suo presunto comportamento potrebbe rendere più difficile per la giustizia prendere provvedimenti, ma ciò non impedirà agli organi preposti di effettuare i controlli necessari.

L’UAW e gli swing state

È importante sapere che questo sindacato, di base a Detroit, in Michigan, è uno dei più importanti degli Stati Uniti, conta circa 400'000 lavoratori, e copre, oltre al settore automobilistico, quello agricolo, manifatturiero e aerospaziale. L’UAW, insomma, tocca un potenziale bacino di milioni d’elettori. È notizia recente che l’union del settore automobilistico si è schierata per le elezioni presidenziali americane 2024 a fianco di Kamala Harris, candidata democratica successa a Joe Biden. E anche la AFL-CIO, che con 12 milioni di iscritti è la più grande federazione nazionale di sindacati dei lavoratori, sostiene la democratica.

Harris e il vicepresidente designato Tim Walz hanno tenuto proprio la settimana scorsa un comizio in Michigan, ottenendo ampi consensi. Questo Stato del Midwest è cruciale: composto principalmente da un ceto medio basso e da elettori molto volubili, lo swing state fa molta attenzione alla situazione economica e tende a premiare col proprio voto il candidato alla presidenza che gli garantirà la stabilità lavorativa. In questo senso, la decisione delle unions a supporto di uno o l’altro candidato è un fattore politico di peso.

La lista degli swing states non è scritta nella pietra – e a volte gli Stati definiti tali cambiano – ma oltre al Michigan vi si trovano solitamente anche Pennsylvania, Wisconsin e Illinois, appartenenti a loro volta alla cosiddetta Rust Belt, «Cintura di ruggine», una regione in declino economico e demografico che comprende gli Stati americani la cui economia si basa fortemente sull’industria pesante, quella chimica, dell’acciaio e manifatturiera.

Una polemica che continua

La diatriba tra UAW e il duo Musk-Trump al momento rimane in sospeso, non senza colpi bassi. Shawn Fain di UAW ha attaccato: «Sia Trump che Musk vogliono che la gente della working class si sieda e stia zitta, e ridono apertamente di ciò. È disgustoso, illegale, e totalmente prevedibili da questi due pagliacci». Musk, dal canto suo, si è difeso su X, ribattendo alle accuse: «Gli ultimi due presidenti della UAW sono andati in prigioni per corruzione e, basandosi sulle notizie recenti, mi pare che questo tizio (Shawn Fain, ndr), li raggiungerà presto!».

In questo articolo:
Correlati