Fischi per i Vance al debutto al Kennedy Center

Fischi e buu giovedì sera per il vicepresidente Usa JD Vance e la moglie Usha, al loro primo concerto al Kennedy Center dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Quando la coppia ha preso posto nella prima fila di palchi dietro la platea, ha constatato l'agenzia ANSA sul posto, il pubblico ha manifestato rumorosamente tutta la sua disapprovazione, frustrato anche dalle lunghe code e dal ritardo di mezzora causati dalle severe misure di sicurezza, con tanto di metal detector prima dell'ingresso in sala. I Vance erano arrivati con un lungo corteo presidenziale (una decina di suv preceduti da agenti in sidecar) a sirene lampeggianti che aveva bloccato il traffico intorno all'area.
Al loro ingresso in sala, gli spettatori si sono voltati e hanno fischiato o fatto sentire i loro buu, interrompendo la protesta solo per applaudire la comparsa del primo violino. La contestazione riflette anche lo sdegno per il colpo di mano al Kennedy Center da parte di Trump, che ha azzerato il board, ne ha nominato uno con amici, alleati e loro mogli (tra cui quella di Vance) e si è fatto eleggere presidente promettendo di mettere fine ad una programmazione "woke". Un blitz che ha portato già vari artisti e compagnie a cancellare le loro performance.
I Vance hanno assistito comunque a tutto il programma, interamente russo: il concerto per violino numero 2 di Shostakovich (solista il greco Leonidas Kavakos) e Petrushka di Stravinsky, eseguiti con successo dalla National Symphony Orchestra diretta da Gianandrea Noseda.
La coppia ha già subito diverse contestazioni, soprattutto dopo l'aggressione verbale del vicepresidente a Zelensky nello studio Ovale. A inizio marzo, durante una vacanza sulla neve in Vermont, ha dovuto ad esempio cambiare hotel per le proteste ("Vai a sciare in Russia", uno degli slogan).