Il bacio di Shiraz, un altro simbolo delle proteste iraniane
Un po' come il bacio di Klimt, ma per le strade di una città affollata. E non una qualunque, ma in quella di Shiraz, la città delle poesie di un Iran travolto dalle proteste. Una ragazza e un ragazzo si tengono per mano, scambiandosi un bacio proibito nel traffico. E alleviando, per qualche istante, il dolore che gli eventi delle ultime settimane hanno causato in tutto il Paese, dove sono morte più di 330 persone e circa 14 mila sono state arrestate.
Protagonisti ignoti
L'autore dello scatto del romantico bacio nella città dei poeti è sconosciuto, così come lo sono i due protagonisti. Rivelarsi è un rischio che nessuno vuole correre: nella migliore delle ipotesi, potrebbe costare loro l'arresto. Soprattutto perché, come si vede chiaramente nell'immagine, la ragazza non indossa il velo. Ciò che è certo, invece, è che la fotografia è stata scattata martedì notte lungo il viale Moali Abad, teatro di manifestazioni scoppiate in occasione dell'anniversario del Bloody Aban, ossia il «novembre di sangue» del 2019, dove oltre 1.500 persone furono uccise - neanche a dirlo - durante delle proteste per l'aumento del carburante. Oltre a questo, ciò che è altrettanto sicuro, è che il fotografo sconosciuto è riuscito a immortalare una scena di vita che, in poco tempo, è diventata un altro emblema delle proteste in corso nel Paese. Come per la canzone Baraye del giovane cantate iraniano Shervin Hajipour, che a fine settembre era stata ampiamente condivisa sui social network, dopo essere stata considerata un simbolo in grado di riassumere, in poche righe, sentimenti comuni a tanti iraniani. Baciarsi nelle strade, in Iran, come sottolineava la canzone stessa, è infatti severamente vietato. Per questo motivo, la fotografia dei due amanti si inserisce perfettamente nella cornice. Come riporta la Repubblica, infatti, baciarsi in pubblico è contrario alle leggi della morale imposta da uno Stato religioso, governato da un'interpretazione oltranzista dell'Islam.
«Il senso della nostra rivoluzione»
Sui social, l'immagine si è diffusa rapidamente, accedendo gli animi degli iraniani e non solo. Molti hanno condiviso lo scatto scrivendo versi di poeti iraniani come Ahmad Shamlou, un importante poeta persiano del ventesimo secolo. L'editor Mohammad Ali Shabani ha scritto in un tweet: «Si sono baciati, nessuno è morto e l'Islam è ancora vivo». «In un Paese in cui la libera espressione è vietata in molte forme, le persone sfidano l'oppressione con potenti atti simbolici», dice invece un giornalista, ricevendo approvazione da molti utenti. «Quel bacio è il senso della nostra rivoluzione», commenta ancora una giovane ragazza.
Shiraz, che fa da sfondo al nuovo simbolo per gli iraniani, è diventata uno dei centri più attivi delle proteste proprio dopo la morte di Mahsa Amini. Qui, come spiega la Repubblica, è nato un movimento spontaneo che chiede libertà politiche e diritti civili, nonché un sistema di governo democratico.